di Lucio Ianniciello
Dopo due vittorie in due gare, l’Avellino affronterà la Juve Stabia nel posticipo di lunedì al Partenio Lombardi, ore 21. Mister Braglia oggi ha presentato il derby: “Settimana buona, normale quando non c’è l’infrasettimanale. Ci stiamo preparando. I ragazzi stanno tutti più o meno bene, tranne Errico”. Il tecnico toscano è un ex, ha fatto grandi cose a Castellammare: “Sono stato 4 anni lì, ho ricordi piacevoli. Ringrazio tutti, dai tifosi ai dirigenti. Ora penso all’Avellino”. In 4 giornate i lupi hanno disputato solo due match, da lunedì 4 partite in 10 giorni: “Non ci si può lamentare, fino ad ora perché si è giocato poco e tra qualche giorno perché si giocherà troppo. Il calendario è questo, la rosa è competitiva. I ragazzi che stanno giocando di meno dovranno dimostrare altrimenti la selezione la fanno loro”.
Braglia è molto pragmatico, l’esperienza accumulata non gli permette di fare voli pindarici: “I veri valori verranno fuori dopo l’ottava giornata. Io sono molto contento della squadra, dobbiamo essere umili e lavorare. Gli obiettivi non si possono fissare dopo due partite. Da marzo-aprile se sei attaccato al carro ti giochi il campionato. Gli altri parlano di noi per tenersi nascosti. Io penso che ci sono 7-8 squadre che hanno il nostro potenziale. Sicuramente siamo bravi a vendere cara la pelle, siamo un gruppo nuovo e mi auguro si continui così. Nel prosieguo avremo difficoltà, bisogna stare attenti”. Parole su De Francesco: “A Viterbo non bene, a Palermo uno dei migliori. Ha toccato più palloni e sbagliato di meno. Il problema De Francesco non esiste, per noi è molto importante. Deve giocare e dobbiamo aspettarlo”. L’avversario di lunedì: “La Juve Stabia è tra le 7-8 squadre alla pari nostra. Ho sentito che verranno qui per vincere, anche noi vogliamo vincere. Il campo dirà. È un collettivo molto fastidioso. Per quanto riguardo noi non penso sia giusto cambiare l’assetto. La base non si tocca, se bisogna cambiare provvederemo”. L’attacco biancoverde: “Dei nomi non me ne frega niente, Maniero non sta facendo male. L’unico diverso è Fella, gli altri tre se la giocano. Abbiamo quattro attaccanti, non penalizzo nessuno, sta a loro dimostrare. Bisogna prendere esempio da Maniero, in panca col sorriso e poi a rincorrere a tutta. Ha fatto 40′ buoni a Palermo. Ora gioca Fella, poi magari giocheranno altri. Ora scendono in campo quelli che stanno bene, è chiaro”.
Si sofferma anche su Santo D’Angelo, il centrocampista palermitano autore di due reti in due gare: “Ha la testa giusta, si vuole togliere soddisfazioni, fa le due fasi in una certa maniera. Inutile fare i nomi, della squadra sono molto contento”. I giocatori da aspettare: “Attendo che Nikolic capisca meglio l’italiano, è sveglio, un bel profilo. Su Bruzzo dico sinceramente che è un po’ timido, deve crescere”. Il pubblico continua a mancare, Braglia ribadisce il concetto già manifestato nelle precedenti conferenze stampa: “La gente ti aiuta, così non mi piace. Si sente solo la voce di noi allenatori. Delle cose non mi tornano, inutile parlare. Non è calcio, in televisione per esempio c’è il pubblico in 30 metri quadri. Qui ce ne sono molti di più. Il calcio è sempre stato della gente e deve tornare alla gente. Non si può stare chiusi in casa”.