Una donna del Minnesota, mercoledì ha citato in giudizio due agenzie governative, un paio di società senza scopo di lucro e il figlio transgender adolescente di 17 anni, sostenendo che sta effettuando il processo per il cambio di sesso senza il permesso dei suoi genitori. Nello specifico la causa davanti al tribunale federale di Minneapolis promossa da Anmarie Calgaro e’ stata avanzata anche contro i medici che si stanno occupando del 17enne, i funzionari sanitari e quelli della scuola pubblica. Secondo la Calgaro, il figlio si e’ rivolto ad una clinica che gli ha somministrato il farmaco per la transizione fisica da maschio a femmina senza il suo consenso. La donna ha anche presentato la copia di una lettera che l’adolescente ha ottenuto da un avvocato cosiddetta di ‘emancipazione’, sottolineando che non costituisce un ordine del tribunale, e ha chiesto che vengano bloccati immediatamente tutti i trattamenti medici per il giovane. L’adolescente vive da diverso tempo lontano da sua madre e non ha più contatti con lei ormai da tempo. Tuttavia la Legge in vigore in Minnesota dice: “Un minore che vive lontano dai genitori ed è economicamente indipendente può fare l’effettivo consenso al servizio sanitario senza che sia necessario il consenso di altre persone.” Questo, è sufficiente per decidere della propria vita senza dover consultare i genitori. Tanto da consentire ad un minore, spiega Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, economicamente indipendente a sottoporsi a prestazioni sanitarie senza che sia necessario il consenso di altre persone. La notizia sta conquistando le prime pagine dei quotidiani statunitensi più conservatori e di internet, portando alla ribalta la tensione tra i diritti dei genitori che rifiutano di accettare l’identità dei loro bambini gay o transgender e i loro figli minori.