La presenza di corpi estranei è uno dei rischi più temuti da aziende e consumatori,dall’Italia all’estero. Negli Stati Uniti, Marathon Enterprises Inc., con sede a Bronx, NY, una grande società di lavorazione della carne, ha ordinato il ritiro dei prodotti per probabile contaminazione da frammenti ossei e di cartilagine di animali. L’avviso di richiamo per il rischio alimentare riguarda nella fattispecie oltre 7 milioni di libbre di hot dog di manzo e maiale “SABRETT”, un alimento consumatissimo oltreoceano: numeri da capogiro che rischiano di generare seri problemi di salute, derivanti dai frammenti ossei che possono provocare soffocamento o lesioni. L’ordine della società alimentare di ritirare la carne incriminata è stato pubblicato sui siti del Dipartimento dell’Agricoltura degli USA (USDA) e dal servizio per la sicurezza alimentare ( FSIS ). L’azienda, dopo le lamentele di molti consumatori e dopo che una persona subì una lesione orale minore, ha palesato che gli hot dog potrebbero essere contaminati dal frammenti ossei, dunque, immediato il ritiro. Gli hot dog sotto accusa sono stati prodotti tra il 17 marzo e il 4 luglio 2017 e distribuiti a livello nazionale. La misura adottata dalla società è di tipo precauzionale. A causa dell’elevato rischio, però, le autorità americane hanno lanciato l’appello a coloro che hanno acquistato gli hot dog di riportarli nei punti di vendita o di gettarli nella spazzatura. Si tratta di uno dei provvedimenti più drastici negli USA per la carne: l’allerta è molto elevata. Essa è stata classificata da parte del Ministero dell’Agricoltura come “Class I recall“, cioè “una situazione pericolosa per la salute in cui vi è una ragionevole probabilità che l’uso del prodotto provoca gravi conseguenze per la salute”. Le tracce di frammenti ossei, possono provocare soffocamento o lesioni. Il ritrovamento di un corpo estraneo, è uno dei tre possibili rischi legati alla produzione di alimenti, insieme a quello di contaminazioni biologiche o chimiche, ed è anche il meno pericoloso dei tre. Si tratta di solito di eventi puntuali, dovuti a incidenti: frammenti di vetro o metallo, oppure di gusci o di osso, e in qualche caso materiale biologico come insetti o piccoli animali. Nello specifico, a quanto emerge dall’indagine degli investigatori statunitensi, nello stabilimento dell’azienda che rifornisce numerose e conosciute multinazionali del settore alimentare, ci sono finite decine di tonnellate di carne con una tecnica di raschiatura delle ossa. Un metodo vietato in Europa in quanto comporta il rischio che si mescolino assieme alla carne, frammenti ossei o di tessuti nervoso. L’esportazione e la lavorazione sul continente europeo di carne ottenuta in questo modo e’ stata vietata dopo la crisi della mucca pazza, per il pericolo di contaminazione al prione, il microrganismo responsabile di questa malattia, veicolata proprio da nervi e midollo osseo.