Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità». Molto probabilmente la dirigente regionale e presidente (si spera ancora per poco) del Partito Democratico Roberta Santaniello avrà fatto sua questa frase famosa di un tedesco e alla vigilia delle elezioni regionali si diverte a ripetere una, cento, mille volte la bugia sperando che possa diventare una verità. Ma non è così. Perché le bugie della Santaniello sul Vallo di Lauro sono smentite dall’evidenza dei fatti. Che stanno là, nella loro desolante condizioni di abbandono. L’ironia potrebbe darci una mano in questi casi. Partiamo dall’inizio. In un’intervista alla pagina provinciale del Mattino la Santaniello ha detto che la Regione Campania non ha abbandonato il Vallo di Lauro. Per fortuna che non lo ha fatto. Dovremmo solo attendere l’invasione delle cavallette ed i regi lagni colorati di rosso per dire che ormai le piaghe come quelle di Egitto sono complete. Investimenti nel Vallo. Bello fare le barricate con i mobili degli altri, vero dirigente Santaniello? Perché gli investimenti che sono stati annunciati, guarda caso c’erano già e sono stati bloccati per mesi dalla stessa e dal suo governo regionale. Partiamo dal Centro di Protezione Civile di Lauro. La Santaniello aveva assicurato soluzioni e annunciato in pompa magna la nascita di avamposti di società su cui da tempo c’è anche un braccio di ferro tra Regione Campania e Governo sulle competenze.. Insomma, mi riferisco ai mirabolanti annunci della dirigente regionale e presidente provinciale del Pd. La sede di Campania Ambiente ci avevano detto, ma sono passati dodici mesi ed invece lo stato di quella struttura è rimasto inalterato. Cioè massimo degrado. Pensare che hanno fatto di tutto per ostacolare quello che avevamo tentato di realizzare, ottenendo anche un finanziamento dell’allora assessore Edoardo Cosenza, quello di una cittadella dell’emergenza. Invece De Luca, Santaniello e Iovino lo hanno trasformato nell’emergenza e basta. Quando è noto a tutti che esistono dei fondi il numero 92 del 25 febbraio 2015, che aveva destinato 324 mila euro per il ripristino funzionale del presidio di Lauro. Nel provvedimento in questione, disatteso e mai applicato da parte della Regione Campania, si legge: «al fine di rendere il presidio di Lauro operativo e ottenere le dovute certificazioni indispensabili per la conclusione delle attività di collaudo tecnico amministrativo ancora in corso, l’Unità Operativa Dirigenziale 04 della Direzione generale per i lavori pubblici e la protezione civile ha provveduto alla redazione del progetto preliminare dei lavori di ripristino funzionale del predetto Presidio». Farebbero bene a rispondere all’interrogazione consiliare proposta in aula da Giampiero Zinzi, in cui veniva chiesto a Bonavitacola «quali siano gli intendimenti circa l’effettivo ripristino funzionale della struttura e quale sia stato l’utilizzo dei fondi di cui al Decreto Dirigenziale n. 90 del 21/07/2015». Ma questo è solo una delle bugie. Ci sarebbe ancora altro da aggiungere, ma lo faremo nei prossimi giorni…
Giuseppe Rubinaccio