Arbusti trasformati in veri e propri alberi, rifiuti di ogni genere, canalizzazioni intermedie ormai invase dall’erba e dai rovi. E’ la fotografia impietosa dello stato dei Regi Lagni che a pochi giorni dall’anniversario della frana del 5 maggio 1998 il responsabile provinciale del Mir Giuseppe Rubinaccio consegna all’opinione pubblica ed invierà ai consiglieri regionali Flora Beneduce e Giampiero Zinzi, che già hanno prodotto interrogazioni alla giunta regionale sia sul tema del dissesto idrogeologico che sul mancato avvio del Centro Regionale di Protezione Civile di Lauro. «Mentre a Napoli si consultano, il Vallo muore. E la lezione della tragedia di venti anni fa non è servita a migliorare uno dei capitoli fondamentali sulla prevenzione del dissesto idrogeologico: la manutenzione». E’ quello che ha scritto l’esponente del centrodestra nella nota del suo dossier inviato ai consiglieri regionali di Forza Italia: «Lo scandalo del Centro di Protezione Civile di località Fusarelle a Lauro grida vendetta. Bene ha fatto l’onorevole Giampiero Zinzi a sollecitare un chiarimento da parte della Regione sulla destinazione di quel presidio. che oggi avrebbe dovuto rappresentare un avamposto ed una sorta di centrale della prevenzione di prossimità ad un territorio sguarnito da ogni riferimento di prevenzione e tutela. A partire da quello dei caschi rossi. A Napoli non interessa che in questa area sorgano cattedrali nel deserto. non rieccheggiano le parole di stupore dello stesso Capo della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli in occasione dell’anniversario dei venti anni della frana del maggio 1998. Fanno orecchie da mercante. Del resto lo stesso Governatore non avrebbe potuto saperlo, visto che non era presente alla manifestazione per ricordare le vittime del maggio 98. L’ultimo intervento per la pulizia è datato 2014, all’epoca della giunta guidata da Stefano Caldoro. E allora gli proponiamo in un dossier Regi Lagni lo stato pietoso in cui versano sia i canali borbonici che le opere realizzate post messa in sicurezza. Sono certo che da parte dei consiglieri regionali Zinzi e Beneduce ci sarà l’ampia disponibilità a rappresentare la voce di terre abbandonate da questa Regione, interessata solo a distribuire incarichi e prebende. Non ci fermiamo, andremo avanti in ogni sede per riaffermare la necessità di tutela del nostro territorio».