«Il Vallo non dimentica chi avrebbe voluto relegarlo a periferia napoletana. Per questo motivo, dunque, il 4 marzo gli elettori dovranno ricordare i nomi e i cognomi di quei parlamentari che scegliendo l’obbedienza al capo (Renzi) per non perdere uno strapuntino ed un lavoro o un privilegio, da incredibili yen men dissero sì, gettando alle ortiche un pezzo di Irpinia. Quelli che oggi, anche nel Vallo di Lauro e Baianese si presentano come gli alfieri del territorio, i paladini dei nostri diritti». L’esponente provinciale del Mir Giuseppe Rubinaccio torna ad attaccare a testa bassa gli esponenti del centrosinistra che oggi si candidano a rappresentare l’area della Bassa Irpinia. Così, dopo gli strali destinati a Famiglietti, in corsa per il Senato, ora tocca a due candidati alla Camera. «Certo- spiega l’esponente del Mir- perché Angelo Antonio D’Agostino, nonostante abbia anche tentato di correggere il tiro con un’interrogazione parlamentare (che non mi sembra sia stata neanche presa in considerazione) postuma, faceva parte di quella pattuglia che ha dato via all’Italicum. C’era una nota di Scelta Civica dopo la fiducia alla Camera che diceva «Il voto di oggi dimostra che se la minoranza Pd si mette di traverso, senza Scelta Civica la maggioranza alla Camera non c’è. È un dato politico di assoluta rilevanza in vista dei futuri interventi di politica economica e di rinnovamento della nostra Pubblica Amministrazione», si legge in una nota di Scelta Civica.
Oggi questi signori, con l’appoggio di esponenti locali del Pd, in particolare Francesco Iovino e Roberta Santaniello, con tanta faccia tosta si permettono anche di parlare del Vallo di Lauro. Così come la parlamentare Valentina Paris, su cui pesa come un macigno anche un altro grave nocumento al nostro territorio. Quello di aver promesso la Luna per il maglificio di Quindici. Tutte parole al vento. Gli elettori del Vallo sapranno ricordare tutto questo. Se non succederà, prima del 4 marzo lo faremo noi. E fin d’ora sono pronto anche ad un confronto pubblico con i dirigenti locali del Pd su questi temi e su questa problematica. Con questa classe dirigente il Pd non potrà che andare verso la palude. In tanto buio, solo una luce splende. Quella del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, che è stato l’unico ad impegnarsi almeno sul fronte delle Infrastrutture, in particolare quelle scolastiche. Si può cambiare la storia, ma non la memoria delle persone. Bisognerà ricordare le passerelle della dirigente Santaniello con esponenti regionali. Da Coscioni, che doveva risolvere il problema della Clinica Parco degli Ulivi, ma alla fine si è fermato a Salerno, dove ha trovato un posto di primario. Allo stesso Franco Alfieri, il mago delle fritture, che doveva risollevare la sorte del comparto castanicolo. Ora scappa a Roma. Serve un segno forte ed univoco, basta promesse e basta con la politica delle vacche grasse. La politica è impegno per il bene comune, non appartiene a questi soggetti ».