«Il tempo delle passerelle è finito, ci sono personaggi del Partito Democratico che fino ad oggi hanno solo fatto promesse che si sono rivelate le classiche «montagne che partoriscono il topolino», con vere e proprio azioni di avvelenatori di pozzi. Ieri ho avuto un incontro con alcuni consiglieri regionali sulla vicenda, pronti anche ad affrontare la vicenda attraverso un question time al governatore della Campania Vincenzo De Luca, visto che la delega alla Protezione Civile è stata rimessa nelle mani dello stesso De Luca, in virtù del fatto che l’attività del consiglio è sospesa fino a settembre. Da due anni esiste un decreto dirigenziale, il numero 92 del 25 febbraio 2015, che aveva destinato 324 mila euro per il ripristino funzionale del presidio di Lauro. Nel provvedimento in questione, disatteso e mai applicato da parte della Regione Campania, si legge: «al fine di rendere il presidio di Lauro operativo e ottenere le dovute certificazioni indispensabili per la conclusione delle attività di collaudo tecnico amministrativo ancora in corso, l’Unità Operativa Dirigenziale 04 della Direzione generale per i lavori pubblici e la protezione civile ha provveduto alla redazione del progetto preliminare dei lavori di ripristino funzionale del predetto Presidio». Che fine hanno fatto questi fondi? Perchè non si mette mano al ripristino funzionale del presidio? Sono anni che vengono sottratti al Vallo di Lauro servizi importanti che quella struttura avrebbe potuto garantire. A partire dalla gestione dell’emergenza incendi, quella che l’attuale Regione Campania ha gestito in modo inefficace e con una serie di vere e proprie scelte disastrose. Nella struttura era autorizzato un presidio dei caschi rossi volontari, quello che aveva ottenuto il disco verde dal Viminale. Ma ci sarebbe stato anche un nucleo di Protezione Civile. Nulla di questo è stato fatto. Invece sono state create ad arte delle promesse infondate da parte di un partito, quello Democratico, che sta solo tentando di creare inutili carrozzoni sul territorio. E’ il momento che la verità su questa grave vicenda venga rappresentata in ogni sede competente, a partire dal consiglio regionale.