E’ iniziata da pochi giorni la vendemmia delle uve bianche in irpinia. Le bombe d’acqua degli ultimi giorni non hanno provocato particolari problemi ai vigneti. L’annata 2020 in Irpinia sarà ottima per i bianchi. Per i rossi è ancora presto per dirlo visto. La vendemmia partirà tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre e tutto dipenderà dalle prossime condizioni meteorologiche.
“La vendemmia è iniziata da pochi giorni per molte cantine, con la raccolta dei vigneti più pronti a bacca bianca come il Fiano la Falanghina, il Greco. Le cinetiche di maturazione delle uve, in seguito alle alte temperature e alle scarse precipitazioni, sono state più veloci degli altri anni portando ad un anticipo di maturazione di circa una settimana. L’uva si presenta sanitariamente perfetta, con buoni livelli di zuccheri e un buon equilibrio ph e acidità. Insomma, sicuramente ci sono tutte le condizioni per avere un’ottima annata”, spiega Antonio Capone vice presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino ed esperto agronomo nel settore vitivinicolo.
“Il sistema viticolo -aggiunge il vicepresidente – ha tenuto bene l’onda d’urto della carenza di pioggia e delle alte temperature. Questo è dovuto in parte alla natura dei terreni, capaci di trattenere e rilasciare gradualmente acqua (terreni profondi, con argille e marne), ma anche all’orografia, le altimetrie e la conformazione naturale dell’Irpinia hanno consentito di avere importanti escursioni termiche, frutto soprattutto delle traspirazioni dei boschi circostanti, capaci di portare durante la notte refrigerio”.
“Importanti – sottolinea Capone – sono le corrette tecniche di gestione dei vigneti. In annate calde e poco piovose, le corrette concimazioni, lavorazioni a suoli, le operazioni di gestione a verde della chioma (cimature, sfogliature, diradamenti) sono fondamentali per controbilanciare gli agenti climatici”.
Gli effetti del maltempo di questi ultimi giorni ha condizionato la raccolta delle uve bianche e la maturazione delle uve rosse. “La pioggia abbondante e violenta di questi ultimi giorni – afferma Capone – ha ovviamente bloccato la raccolta delle uve bianche e rallentato la maturazione dei rossi senza creare problemi sanitari alle uve, ne altri effetti negativi sui vitigni a bacca bianca (Fiano-Greco – Falanghina) orma maturi e da raccogliere nel giro di qualche settimana. Per l’uva aglianico – evidenzia Capone – e in particolare per la denominazione Taurasi che in genere si vendemmia a fine ottobre inizio novembre, saranno determinanti le condizioni meteo delle prossime settimane”.
Per preservare i vigneti dalle prossime condizioni meteo è necessario eseguire operazioni ai vigneti. “E’ necessario – afferma Capone – effettuare la sfogliatura (eliminazione delle foglie in prossimità dei grappoli) e trinciature nel vigneto, in modo che si possa avere il grappolo esposto con un ambiente microclimatico il più asciutto possibile”.