Il Veneto ha zero nuovi contagi. La scelta di Zaia di affidarsi al professore di microbiologia dell’università di Padova, Andrea Crisanti, ha pagato. Il risultato è arrivato anche prima del previsto. La tattica adottata e premiata dalla rivista di Harvard è stata quella di cercare gli asintomatici. Modalità detective invece di sceriffo. In pratica, si eseguiva il tampone a chi mostrava i sintomi, nel momento in cui il paziente risultava positivo si facevano tamponi al nucleo familiare, ai vicini ed ai colleghi nei casi in cui il paziente svolgesse un’attività concessa durante il lockdown. Una strategia vincente, se solo si pensa a marzo, quando il Veneto era la seconda regione dietro la Lombardia per numero di contagi. Allora eccoli i gemelli diversi, Zaia e Fontana. Una lotta intestina, fratricida, all’interno della Lega. L’eterna lotta tra le padanie modello se l’è aggiudicata il Veneto. Una lotta interna al partito tra le correnti di Salvini e Giorgetti che già sta facendo tribolare non poco il partito del vecchio “senatur”. Fontana e Salvini, Zaia e Giorgetti. Due modi diversi di fare politica sotto la stessa bandiera. Con questo nessuno sta cercando di santificare il presidentissimo del Veneto che, da buon leghista, è riuscito in più di un’occasione a dire la frase sbagliata al momento sbagliato. Non poco grave quella sui cinesi che mangiano topi morti. Però lui, al contrario del duo delle meraviglie Fontana/Gallera, ha fatto l’unica cosa giusta da fare se non sai che fare: affidarsi ad un esperto serio senza presunzione, cosa che invece a quei due, costerà il peso sulla coscienza dei troppi morti e degli altrettanti soldi sperperati in ospedali fantasma e consulenze di fantomatici esperti. Non solo gioie però per Zaia. La delusione infatti arriva dal decreto del governo che stanzia (sulla carta) molti soldini per le province delle zone rosse. Il Veneto e la Campania sono state tagliate fuori e allora alle lamentele del presidente Zaia si è accodato De Luca. Ma De Luca, ultimamente, si accoda spesso. Un modo come un’altro per succhiare voti buoni anche ai legisti napoletani. Il Vincenzo furioso però ha già avuto dal governo una pizza in faccia quando si lottava sui dispositivi di sicurezza e sui tamponi. Allora Giuseppe Conte è avvisato, non è concesso un’altro sgarbo. “Attento Peppeniello, le pizze passano a due!” E non è buono se vuoi che in Campania possa esistere ancora qualcuno pronto a sostenere le spese del tuo “albergo a cinque stelle”…
Felice Sorrentino