Il giorno 22 Ottobre all’accademia delle Belle Arti di Napoli, si è presentata un’opera unica “Until I Collapse” un lavoro ed un’installazione fotografica presentata dalla Candidata Annamaria Mollo come tesi della suo percorso di Laurea in Fotografia come linguaggio d’Arte. Il lavoro raccolto in sei immagini, rappresentato in due installazioni differenti, rigorosamente stampato in Bianco e Nero su Carta Baritata è come definisce l’artista “il principio di tutto, così come una nebulosa è costituita da gas e polveri generati da un collasso gravitazionale, “Io” agglomerato fatto di materia e fluidi, mi avvia alla contemplazione di un essere sommerso nell’instabile equilibrio che lo circonda e che si ripete; plasma ciò che pervade i miei pensieri da quasi quattro anni ormai: una continua ricerca per svincolare la mia mente da quel tormento che genera costanti inquietudini, un triangolo ai quali vertici ritrovo “me stessa”, “il cibo” ed “il mio corpo”. Fin da quando si è bambini e ragazzi, si è soggetti all’accettazione dall’altrui dinanzi a noi, un’accettazione che non sempre avviene facilmente, un’accettazione che, a volte, logora l’anima. Ci si ritrova a lottare con tutte le proprie forze, contro un male più grande: la propria mente. Ci si induce ad una solitudine inquieta, causata da uno stato mentale labile, molte sembrano essere le vie di fuga, ma nessuna è reale. C’è chi per autoterapia cerca rimedio nel “cibo”, che sia esso utilizzato come fonte di privazione fisica o come fonte di abuso, ha poche differenze, gesti che lasciano tracce nella mente, nel corpo e nell’animo. In cerca di aiuto, si lotta per una soluzione a quella macabra ed angosciante malattia, che ormai sembra aver preso ogni singola parte di te. Ed io consapevole – o quasi – dei miei gesti sto nel mezzo, con la paura che non vi sia aiuto. Come in un limbo, vago nel vuoto, vivendo nell’incertezza, nell’ansia e nell’inquietudine.”
All’artista il plauso della commissione con un voto da 110 e lode ripaga tutti gli sforzi ed il Lavoro svolto fino ad ora.