I comitati per l’acqua pubblica sul piede di guerra per gli ennesimi pesanti aumenti delle tariffe idriche in arrivo per gli utenti Gori e il rischio di vedersi nuovamente accollare 122 milioni di euro di partite pregresse.
Dopo il nulla di fatto della seduta del 24 gennaio scorso, è stato riconvocato il consiglio di distretto Sarnese Vesuviano per discutere e approvare le due mozioni presentate dai nove componenti istituzionali eletti dalla Rete dei Comuni per l’acqua pubblica. Mozioni che affrontano importanti questioni che attanagliano 1 milione e mezzo di cittadini costretti a subire la dissennata gestione del servizio idrico: nuovi aumenti tariffari, partite pregresse e riscossione coattiva dei crediti.
La seduta, pubblica e aperta ai cittadini intenzionati ad assistere, si tiene venerdì 9 marzo alle ore 10 a Napoli presso gli uffici dell’Ente Idrico Campano in via De Gasperi 28.
“Dopo il brutto spettacolo dell’ultima seduta – denunciano gli attivisti dei comitati civici – attendiamo fiduciosi le decisioni del consiglio di distretto, nella speranza che si possa aprire una nuova pagina nella nostra Regione e che finalmente l’Ente Idrico Campano cominci ad affrontare concretamente i problemi dei cittadini, uscendo dal fallimentare immobilismo in cui finora ha vivacchiato”.
Sugli utenti, intanto, continua ad aggirarsi anche lo spettro del decreto ministeriale con cui Gori SpA è stata autorizzata dal governo alla riscossione coattiva dei crediti.
“Dopo la colossale disfatta elettorale dei partiti al governo – sottolineano i comitati – il ministro Padoan dovrebbe immediatamente ritirare il decreto con cui ha autorizzato una società privata a inviare agli utenti ingiunzioni di pagamento per crediti presunti e non specifici, al pari di un qualsiasi ente pubblico. Noi, in ogni caso, continueremo fino in fondo la nostra lotta”.