“La Valle Caudina di nuovo nell’incubo camorra. Serve una politica per le aree più marginali della provincia, dove la malavita organizzata continua a spadroneggiare. Il lavoro e i collegamenti possono essere una risposta. L’area industriale di Airola (a due passi) è ricca di imprese all’avanguardia nell’automotive, quella di Valle Caudina è a rischio desertificazione. I lotti industriali liberi sono un invito alla malavita a reclutare manodopera. Il decennale cantiere dell’Asse attrezzato Valle Caudina – Pianodardine ha condannato la zona alla marginalità: la Valle Caudina non è più provincia di Avellino. Anche la soppressione della sezione staccata del tribunale di Avellino ha avuto il suo peso in questi anni: gli uffici vanno riaperti. In queste condizioni vince la camorra che spara in strada, controlla lo spaccio come dice il rapporto al Parlamento della Direzione antimafia. La Valle così non si scrollerà mai di dosso le famiglie criminali come il clan Pagnozzi che da San Martino si è esteso fino a Roma. Non possiamo stare più in silenzio.”.