Mi colpisce il tono trionfalistico, l’euforia del sindaco Festa sulla vicenda del centro autismo di Avellino. Se, a prima vista, la conclusione dei lavori appare un fatto positivo, va anche chiarito che questa fase finale del cantiere non segna certo l’apertura del centro che da anni le famiglie degli ammalati attendono.
Tra la chiusura del cantiere e l’avvio delle attività manca un elemento fondamentale: la titolarità dei terreni su cui sorge il manufatto, come più volte chiarito dal proprietario del suolo. Contrariamente a quanto accade per qualsiasi altra opera realizzata in Italia, quando si concludono i lavori si parte. E qui? L’Asl è stata messa in condizione di prendere possesso dello stabile e avviare le attività?
Mi auspico, come si auspicano le associazioni degli ammalati, che questa situazione si sblocchi quanto prima. Per ora, condivido lo scetticismo delle famiglie.
Capisco che si avvicina la scadenza amministrativa e quindi c’è la necessità per il sindaco di portare risultati, ancorché incompleti: e forse questo spiega l’euforia.
La propaganda è lecita ma per quale risultato?