Stabilizzazioni al Moscati, si fa figli e figliastri. Un candidato si vanta dell’avvio delle procedure di stabilizzazione di 80 precari all’ospedale Moscati di Avellino, ma dimentica di dire che non si è proceduto alla stabilizzazione di tutti i precari al lavoro in azienda. Arriva con tempismo degno di miglior causa la delibera del manager Pizzuti e scatta il tam tam dei candidati del Pd.
Sono sacrosante le procedure di stabilizzazione ai sensi dell’art. 1, comma 268, lett. b), L. n. 234/2021 riservate al personale sanitario e sociosanitario reclutato nella fase dell’emergenza sanitaria da Covid 19, mediante contratti di lavoro subordinato a tempo determinato e rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. Ma mi chiedo – e lo chiedo in una mia interrogazione alla Giunta regionale – perché non siano state state estese anche ai sensi della lettera C dell’art. 1, comma 268, della legge n. 234/2021. In questo modo si lasciano fuori i lavoratori del servizio Stir (trasporto infermi all’interno dell’ospedale), che hanno maturato gli stessi diritti dei loro colleghi ed esplicato gli stessi delicati compiti nella fase dell’emergenza covid.
Dopo gli annunci sull’autostazione senza pullman, i 50 milioni agli agricoltori, l’accordo sull’acqua per la Puglia – tutte promesse da verificare -, oggi si torna a far credere che i diritti dei cittadini siano concessioni della politica. Il tutto pubblicizzato guarda caso a 72 ore dalle elezioni. I cittadini ringraziano ma non hanno l’anello al naso.