Quattro giornate dedicate alla ri-scoperta di padre Arturo D’ Onofrio, che il vescovo della Diocesi di Nola, Beniamino Depalma, nella commemorazione funebre del 5 novembre del 2006, definì, con espressione calzante e veridica, “Apostolo dei giovani”; quattro giornate d’iniziative, nel segno dell’anniversario dell’ordinazione sacerdotale, officiata il 12 marzo del 1938 nel Santuario del Sacro Cuore del Seminario di Stazzano e con la prima messa celebrata nella Cattedrale di Tortona, la cui Diocesi era retta da monsignor Egisto Melchiori, che già aveva operato con proficuo zelo nella Diocesi di Nola.
L’ordinazione sacerdotale, avvenute nell’operosa e linda città piemontese, attraversata da una nobile ed interessante storia d’impronta medievale alla pari di Alessandria, dischiuse al Servo di Dio il cammino, lungo il quale maturò e attuò, tassello dopo tassello, quel progetto di carità umana e cristiana, che si chiama Piccola opera della Redenzione, nel solco di quel cristianesimo sociale che viene da lontano. Un progetto, le cui idealità di speranza e vita lievitarono nella cupa e triste atmosfera del 1943, quando la guerra ancora incrudeliva con la sua violenza di morte sugli esseri viventi ed infieriva con implacabile forza distruttiva, riducendo in macerie città, piccoli paesi e borghi. Ed era, la Piccola opera della Redenzione, destinata all’accoglienza dei Fanciulli abbandonati e resi orfani dalla temperie bellica. Un impegno di accoglienza per l’infanzia, resa marginale dal disagio familiare e sociale, che dal contesto italiano, segnatamente quello della Campania, si è aperto negli ultimi decenni alle dure realtà dell’America latina e all’India.
A promuovere il ciclo evocativo dell’inizio della missione sacerdotale di padre Arturo, la Congregazione delle Piccole Apostole della Redenzione e i Missionari della Divina redenzione, le due filiazioni della Piccola opera della Redenzione, che ne proseguono l’azione con costanza d’impegno e coerenza di metodo. L’apertura della quattro–giorni si é vissuta ieri nei luoghi ,che sono stati primi e diretti testimoni dell’ operato di padre Arturo; luoghi simbolici e di memoria nello stesso tempo, dal Villaggio del Fanciullo al Santuario consacrato a Maria Santissima Consolatrice del Carpinello, con l’interfaccia della riapertura e benedizione della prima casa dell’ Opera della Redenzione, proprio a Visciano, assurta ormai alla dimensione di cittadella mariana.
A far da prologo alla giornata, l’incontro con gli alunni delle scuole paritarie dell’infanzia e primaria, attive nel Villaggio del Fanciullo. Un incontro davvero speciale e spettacolare, con la proiezione filmica delle interviste, realizzate in esclusiva dagli alunni e protagonisti dell’esecuzione di canti in lingua spagnola ed inglese, con il sigillo dell’esibizione in coro ed accompagnamento delle sonorità del flauto dei canti Grazie mammà, di don Carlo Ponticelli, Di Gesù gli Araldi siamo, di padre Arturo e del magnifico inno de La Vergine degli angeli, tratto da La Forza del destino, di Giuseppe Verdi. A seguire, la scintillante rappresentazione de “Il baule dei sogni”, con danze mimiche e gestuali, oltre che con coreografie di bell’effetto.
L’esposizione e la vendita pro-missione dei manufatti, realizzati con abile maestria e spirito creativo dagli alunni, con i loro genitori e dagli ospiti dei Centri di riabilitazione “San Paolino” e “Maria Santissima Annunziata”, attivi nella vicina Casamarciano a Prata Principato Ultra, in provincia di Avellino, hanno fatto da cornice all’impegno spettacolare, musicale e canoro, di cui si sono resi artefici applauditi gli alunni delle scuole del Villaggio.
Di rilievo, la rivisitazione dell’opera di padre Arturo nel libro “La Redenzione mistero d’amore”, in cui Suor Sandra Villada ha trasfuso il frutto dello studio e della ricerca, con cui ha articolato la propria tesi di laurea in Teologia. Un testo, sui cui contenuti e valori hanno concentrato le loro riflessioni monsignor Ignazio Schinella, dottore in Teologia morale della Pontificia Facoltà telogica dell’Italia meridionale, a Napoli, monsignor Alfonso Pisciotta, vicario dei religiosi e docente di pastorale e catechetica nell’istituto superiore di scienze religiose “Duns Scoto”, a Nola, e la stessa autrice, che fa parte della Congregazione delle Piccole apostole della Redenzione.
Nel contesto della giornata, d’indubbio interesse la riapertura della prima casa, in cui padre Arturo intraprese la missione di carità, che lo ha fatto proclamare Servo di Dio. Era il 1943 e la casa era quella modesta e semplice, in cui viveva la sua famiglia; e proprio lì raccolse ed ospitò i primi fanciulli abbandonati ed orfani. Una famiglia, che sarebbe divenuta grande, nell’accoglienza educativa della carità d’impronta salesiana; famiglia composta da fanciulli diventati eccellenti lavoratori, tecnici e professionisti. E nella ristrutturata Casa, ch’è stata il primo tassello dell’ Opera della Redenzione, si possono osservare gli oggetti, che hanno accompagnato la vita del Servo di Dio, oltre che la rassegna fotografica e degli atti documentali, che costituiscono la lunga sequenza delle fasi salienti dell’azione, che viene svolgendo l’ Opera dalle origini in poi. La celebrazione eucaristica, officiata nel Santuario mariano da monsignor Alfonso Pisciotta ha posto il suggello alla giornata.
Nell’odierna serata, invece, l’appuntamento è nella Basilica di Santa Maria Assunta in Cielo, a Nola. La celebrazione eucaristica delle ore 18 è di preparazione alla concelebrazione di sabato, alle ore 19,30, presieduta dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo della Diocesi di Napoli, accolto dal vescovo Beniamino Depalma. L’evento religioso sarà diffuso dalla rte televisiva regionale di Videonola, ad iniziare dalle ore 17,00; evento, che sarà calibrato sulla figura e sull’attualità dell’azione di padre Arturo. Attualità, le cui valenze esemplari sul versante della solidarietà e dell’amore per il bene comune di uomini e popoli, sarà al centro dell’incontro con i giovani della Diocesi, in agenda domani sera, venerdì alle ore 18, nella chiesa-agorà dei Santi Apostoli, a Nola.