Come cantava Raffaella De Simone sul Carro votivo “so e vattiente da Marianna, song e figlie e stu paese… Il lunedì della festa è dedicato ai BATTENTi che dopo la messa delle 5 del mattino, dalla postazione della Bandiera partono per il pellegrinaggio di fede per chiedere una grazia, una guarigione. Sono oltre mille e cinquecento che con divisa bianca e maglietta con l’immagine della Madonna, nastro rosso e medaglia percorrono a piedi nudi più di 20 chilometri. Attraverso la montagna di Marzano di Nola si raggiunge il bellissimo Santuario della Vergine dell’abbondanza dove don Vito Cucca, rettore e parroco, dall’altare benedice a gruppi i peregrina ti diretti a Visciano. Scendono la lunga scala del Santuario per prepararsi alla discesa verso la piazza. Ad attenderli una folla radunata davanti alla parrocchia di San Trifone. Ci si immette sulla nazionale che collega il Vallo di Lauro e Nola. Si arriva a Liberi, al paese legato al culto mariano. Non si entra nel centro per lavori in corso. Quindi la piccola frazione di Li ardì e poi San Paolo Bel sito con il passaggio del quadro della Madonna e Band ieri davanti alla parrocchia di San Paolo Eremita. Alle 9 attraverso via San Paolo si entra Nola. Da piazza Cale rese e via Tanzillo ci si trasferisce a via San Felice, passando davanti al Vescovado. Quindi piazza Duomo, dove una delegazione rende omaggio ai Santi Paolino di Felice deponendo fiori davanti all’altare. I battenti accolti nella città dei Gigli da batterie pirotecniche di viscianesi trapiantati a Nola, si percorre l’ultimo tratto di Corso Tommaso Vitale per piazza Immacolata e via on. Francesco Napolitano verso la 7/bis. Qui troviamo il tratto più tortuoso, denominato “miglio e valle”, per l’asfalto bollente e il caldo torrido. Si arriva a Schiava per gli ultimi cinque chilometri per Visciano. Il raduno per l’ingresso in paese avviene al Belvedere. L’ingresso a Visciano intorno alle 11, . Si percorre con un cero e fiori via Verdi, via 24 Maggio e ovviamente Corso del Carpine. Arrivo al Santuario con applausi e tante lacrima. La Bandiera si ferma sull’altare con il presidente Angelo La Manna e la famiglia Carraturo (sorteggiati quest’anno). Ogni battente di qualsiesi età bacia la bandiera e si esce nel palco del Campani le e non più sulla strada per motivi di viabilità e parcheggio. Nicola Valeri