L’interessante convegno in cui sono stati presentati gli eventi di domenica, lunedì e martedì grasso ha visto come relatore il prof. Angelo La Manna, docente di lettere dell’istituto Masullo-Theti in pensione e già vice sindaco a Visciano, nonchè cultore di storia a tradizioni antiche. Il prof. La Manna ha parlato delle varie trasformazioni e usanze del Carnevale a Visciano. “I dodici Mesi”, una volta rappresentati da contadini su asini, che oggi vengono sostituiti da trattori agricoli essendo ormai non più presenti a Visciano questi animali tanto cari alla civiltà contadina del paese collinare. Proprio un asino è rappresentato da un monumento posto in Piazza Lancellotti,fatto erigere alcuni anni fa dalla giunta Montanaro. Poi si è parlato delle “Canzone della Zeza”, vero capolavoro dialettale e teatrale rappresentato una volta nei vari rioni del paese come pure “la Quadriglia” è il “Laccio d’Amore” in cui coppie, una volta solo uomini con parrucche ballavano la tarantella e si esibivano nel Laccio d’Amore accompagnato un tempo da fanfare con strumenti a fiato oggi sostituiti da impianti audio con decibel più che discutibili. Una trasformazione senza dubbio evidente che la Proloco Visciano, che organizza l’evento, cerca di riportare alla origini.
Compito non facile anche perchè un tempo il carnevale era più sentito di oggi è anche la mentalità è cambiata. Intanto le associazioni in campo come Spazio A Livella, Forum dei Giovani, Gruppo Folkloristico Costanza e Visciano Più che faranno la loro parte per rappresentare degnamente La Canzone di Zeza, i dodici Mesi, Quadriglia e Laccio d’Amore nonchè la Morte di Carnevale coinvolgendo nella tre giorni, di domenica, lunedì e martedì, i cittadini e un paese intero. Nelle manifestazioni programmate in collaborazione con la Civica Amministrazione rappresentata dal sindaco Gianfranco Meo e dal suo vice, ing. Francesco Sirignano sarà impegnata per la sicurezza e ordine pubblico l’ATAPC Protezione Civile, con operatori coordinati da Gioacchino IOVINO nonchè la Polizia municipale con il comandante Amato Falco e i Carabinieri della locale stazione.
Nicola Valeri