Altra seduta deserta del Consiglio Comunale. Ovviamente ci riferiamo ai cittadini ancora una volta disaffezionati alla politica. Un fenomeno che si ripete in questa consiliatura arrivata a metà mandato. Eppure i problemi sul tappeto sono tanti e la gente preferisce, nonostante il clima non favorevole, stare in piazza o davanti ai bar. Amministratori disarmati o incapaci di aggregare? La domanda è lecita, in questi giorni é venuta fuori la vicenda GORI e le cartelle pazze fatte pervenire a molti contribuenti. Una vicenda confusa e surreale visto che tutti chiedevano assemblee e dibattiti ma solo il Pd locale ne ha convocata uno con il parlamentare Massimiliano Manfredi e la Ferderconsumatori per ribadire che quelle bollette sono una forzatura e non lecite. In altri comuni sono stati convocati consigli monotematici mentre a Visciano tutto tace. Il sindaco riferisce di un Tavolo tecnico dei sindaci con il Commissario Sarro, che é anche senatore, ma la GORI dovrà recuperare i 153 milioni di debito. Diceva qualcuno in Aula “una puntura indolore” e qualche altro “È io pago”, come ripeteva Totò in un suo memorabile film. La gente é sfiduciata e non li crede più, si diceva qualche ora dopo in piazza. L’avvocato Conte dell’opposizione, rimproverava al sindaco di incidere sempre di meno su questi temi. Ambiente, commercio e turismo. “Siamo al fallimento delle idee e di una programmazione solo annunciata”. Anche sull’associazionismo e realizzazione di eventi si é in una confusione totale. Alcune deleghe assessoriali come il turismo e Politiche Sociali non se ne conosce la titolarità e un minimo di progetto. Sull’Agricoltura esiste una delega consiliare mentre le stesse politiche Sociali sono affidate al bunker e comprensivo presidente del Consiglio comunale. Sull’Ambiente tanti proclami e buone intenzioni ma la raccolta é rimasta mediocre. Tanti propositi ma solo parole e grazie a qualche assessore, che con sforzi personali e anche economici, cerca di ravvivare il paese con eventi e iniziative lodevoli. L’associazionismo locale é basato sul volontariato, anche economico in quanto nelle casse comunali non esistono contributi per colpa, “dicono gli amministratori”, del Patto di Stabilità. Intanto si parla di scuola: anche qui, nonostante gli sforzi dell’assessore Ferrante, si rischia di perdere la titolarità e l’autonomia dell’Istituto comprensivo Rossini. Il numero di alunni, che sono meno di 400, non aiutano a scongiurare che la scuola di Visciano venga collegata ad altro comune. E pensare che ci sono molti genitori che mandano i figli a Nola, Casamarciano e altri comuni vicini. Il fatto grave è che anche qualche docente che insegna e vive a Visciano manda i propri figli a Nola.
Nicola Valeri