All’indomani di contrasti in Giunta tra il vicesindaco, Luca Soviero e dell’assessore, Giovanni Trinchese e dopo la vicenda appalto cimiteriale per 25 anni contrastato dai due dissidenti, il primo cittadino decide di porre fine a questa vicenda ritirando le deleghe a Soviero e Trinchese. L’irritazione del sindaco Gambardella riguarda una lettera protocollata al comune nei giorni scorsi, firmata da Trinchese, in cui lo si accusa di mancata collegialità in Giunta e che il sindaco quasi mai accettava sue proposte. Accuse al primo cittadino definito “un accentratore di poteri e di coercizione”. Con il ritirò delle deleghe si apre una crisi delicata per il paese ma soprattutto per una maggioranza risicata, 4 i componenti, compreso il sindaco, 2 dell’opposizione e ovviamente i due “ribelli”. Dalle opposizioni c’e prudenza e attesa. Andare al voto non è all’ordine del giorno. Montanaro Carmine, capogruppo di lista civica per Visciano, si dice disposto a consultare con apposita assemblea il proprio elettorato e si questo c’é un confronto anche con il capogruppo di Visciano è tua, Conte Giovanni Ciro. Ma nessuno, comprese le minoranze, vorrebbe il voto anticipato, a loro dire, per il bene della comunità. Ma su quest’ultimo punto, direi, che nel paese i partiti vivono una crisi d’identità e tutti parlano di progetti amministrativi ma poi ci si scontra su chi dovrà guidarli. L’unico che vorrebbe il voto anticipato, come lui stesso ha dichiarato ad organi d’informazione è il dottor Soviero. Il sindaco, ora media, anche con le minoranze per portare a termine la consiliatura che scade nella primavera 2017. Ma le opposizioni porranno le condizioni per andare al voto? NicolaValeri