È stata inaugurata oggi a Visciano nei pressi dell’uscita del casello autostradale di Tufino l’opera monumentale dedicata a padre Arturo D’Onofrio. Opera artistica di innovativa e spiccata valenza espressiva, il Monumento allestito sul basamento della rotatoria della svincolo stradale di Schiava di Tufino, per l’ideazione progettuale e le modalità tecniche di realizzazione non costituisce soltanto un atto di omaggio all’ Uomo di fede, qual è stato Padre Arturo, e all’esemplarità di vita con cui ha incarnato in pieno i valori del Vangelo nell’azione missionaria posta in essere a servizio dei bisognosi e dei meno abbienti, ma anche un segno di rigenerazione urbanistica. E’ il un segno, che connota un sito, diventato fino ad una ventina di anni fa, l’eclatante e sconcertante rappresentazione del diffuso degrado ambientale nell’area in cui sono stati attivi i mega-sversatoi di Paenzano-1 e Paenzano–2 , cave dismesse, ingurgitando migliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati, con prolungati gravi disagi e diffuse criticità per i residenti delle piccole comunità locali. Un degrado posto sotto controllo e rimosso con metodici e impegnativi interventi di messa in sicurezza e bonifica radicale, grazie alle molteplici e coraggiose iniziative sociali e di mobilitazione civica promosse e organizzate da gruppi e associazioni di volontariato e cultura ecologica. Un programma di recupero naturalistico per la vivibilità ambientale ben realizzato dalla Regione-Campania e dalle competenti Istituzioni ministeriali nell’arco degli ultimi dieci anni, permettendo la localizzazione dell’impianto per la produzione di combustibile derivato da rifiuti, convertito successivamente in Stir, in pieno esercizio e funzionale al trattamento differenziato dei rifiuti dei Comuni del territorio. Un ritorno alla vivibilità, di cui l’omaggio a Padre Arturo rappresenta il tocco finale quale elemento di decoro urbano.
Presenti alla cerimonia sindaci, onorevoli e rappresentanti delle varie associazioni sia ecclesiali che civili. Presente il vescovo della diocesi di Nola Mons. Francesco Marino che dopo il taglio del nastro ha benedetto l’opera.