Santuario gremito di pellegrini, oltre ai cittadini di Visciano, numerosi sono giunti dai comuni del territorio e della Diocesi. Come avvenuto in molti santuari e basiliche, è stata aperta la PORTA SANTA del santuario consacrato alla Madonna Consolatrice del Carpinello. Dopo una breve processione, partita da piazza Lancellotti, Monsignor Alfonso Pisciotta, vicario decanale, ha pronunciato la frase: “APRITE LE PORTE DELLA GIUSTIZIA”, e le porte del tempio si sono spalancate per permettere ai tanti fedeli di ricevere l’indulgenza giubilare. La Porta Santa è sta varcata dal clero, autorità, con il sindaco, e miglia di fedeli. Il Giubileo aperto da Papa Francesco l’8 dicembre scorso a San Pietro, terminerà il 20 novembre 2016, giorno di Cristo Re. Stesso rito è stato officiato nei santuari di Liberi, Madonna dell’arco e della Madonna della Neve a Torre Annunziata. Il santuario di Visciano è sede giubilare per la terza volta: 1983, 2000 e 2015. Il tempio fu realizzato tra la fine degli anni ’70 e inizi ’70 ed inaugurato nel 1971 dal cardinale Giuseppe Paupini. Nel 1974 venne inaugurato il sagrato con la benedizione del cardinale Pericle Felici. È stato visitato da eminentissimi cardinali come, Albino Luciano, Patriarca di Venezia, poi eletto Papa con il nome Giovanni Palo I°. Sebastiano Baggio, camerlengo di Santa Romana Chiesa, Mario Casariego, primate del Guatemala, Alfonso Lopez Trujillo, Arcivescovo di Medellín e numerosi altri prelati. Nella cripta del santuario è venerata la tomba del Servo di Dio “Padre Arturo D’Onofrio”, padre degli orfani e apostolo della Carità. Padre Arturo è fondatore, con madre Anna Vitiello, della Piccola Opera della Redenzione e delle congregazioni religiose di sacerdoti e suore missionari e apostole della Divina Redenzione. Hanno concelebrato il superiore generale, don Egidio Pittiglio, Padre Mario Foglia (parroco di Visciano) e numerosi sacerdoti dell’opera. Servizio d’ordine a assistenza assicurato dagli operatori dell’ATAPC, Protezione Civile, coordinati da Gioacchino Io vino. Nicola Valeri