di Gianni Amodeo
Si configura come tributo di profonda gratitudine e di riconoscenza, il Monumento dedicato a Padre Arturo D’Onofrio, il Servo di Dio, per il quale è in atto il percorso della Beatificazione in vista dell’elevazione agli onori degli altari della Chiesa cattolica; omaggio e tributo che ha coinvolto in un corale slancio di condivisione fedeli e intere comunità.
Opera artistica di innovativa e spiccata valenza espressiva, il Monumento allestito sul basamento della rotatoria della svincolo stradale di Schiava di Tufino, per l’ideazione progettuale e le modalità tecniche di realizzazione non costituisce soltanto un atto di omaggio all’ Uomo di fede, qual è stato Padre Arturo, e all’esemplarità di vita con cui ha incarnato in pieno i valori del Vangelo nell’azione missionaria posta in essere a servizio dei bisognosi e dei meno abbienti, ma anche un segno di rigenerazione urbanistica. E’ il un segno, che connota un sito, diventato fino ad una ventina di anni fa, l’eclatante e sconcertante rappresentazione del diffuso degrado ambientale nell’area in cui sono stati attivi i mega-sversatoi di Paenzano-1 e Paenzano–2 , cave dismesse, ingurgitando migliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati, con prolungati gravi disagi e diffuse criticità per i residenti delle piccole comunità locali. Un degrado posto sotto controllo e rimosso con metodici e impegnativi interventi di messa in sicurezza e bonifica radicale, grazie alle molteplici e coraggiose iniziative sociali e di mobilitazione civica promosse e organizzate da gruppi e associazioni di volontariato e cultura ecologica. Un programma di recupero naturalistico per la vivibilità ambientale ben realizzato dalla Regione-Campania e dalle competenti Istituzioni ministeriali nell’arco degli ultimi dieci anni, permettendo la localizzazione dell’impianto per la produzione di combustibile derivato da rifiuti, convertito successivamente in Stir, in pieno esercizio e funzionale al trattamento differenziato dei rifiuti dei Comuni del territorio. Un ritorno alla vivibilità, di cui l’omaggio a Padre Arturo rappresenta il tocco finale quale elemento di decoro urbano.
Il Monumento si configura come una fascia circolare di oltre 30 metri, in corrispondenza con il perimetro della rotatoria, il cui diametro si sviluppa per 40 metri. E’ una sequenza di lastre di acciaio colten ad altezza variabile, sulle quali cui sono finmente cesellati i trafori che raccontano in stilizzate sagome e forme la storia di Padre Arturo e della comunità di Visciano nella costruzione della Piccola Opera della Redenzione negli anni dell’immediato secondo dopo–guerra mondiale e delle Missioni di carità e accoglienza cristiana che ne sono derivate come filiazioni diffuse in Italia, in America latina e in India.
E’ il racconto che si dipana come in un magnifico polittico circolare, dando visiva rappresentazione e anima all’originale ideazione dell’artista-progettista del Memoriale, l’architetto Mina Di Nardo, che nel 2013 si aggiudicò con unanime consenso il Concorso d’idee, indetto dalla civica amministrazione e dall’ Associazione degli ex–allievi di Padre Arturo, presieduta dal medico Pellegrino Gambardella, sindaco pro-tempore. Un’ideazione di qualità tradotta in opera di grande pregio artistico e artigianale dalle maestranze della Metal Mariani, nei moderni e sofisticati stabilimenti di Toronto. E, per la cronaca, si ricorderà che la Metal Mariani, azienda leader mondiale per le installazioni civili di acciaio è presieduta da Vincenzo Mariani, uno dei tanti allievi di Padre Arturo. Emigrato negli anni ’80 in Canada, Vincenzo Mariani è imprenditore di alto profilo per qualità e competenze manageriali.
Nell’odierna giornata, lo scoprimento inaugurale del Memoriale è fissato alle ore 17,30. Interverranno il vescovo di Nola, Francesco Marino, l’arcivescovo Beniamino Depalma, il sindaco della Città metropolitana di Napoli, Luigi de Magistris, il presidente della Regione-Campania, Vincenzo De Luca, parlamentari nazionali e consiglieri regionali, e i sindaci dei Comuni dell’area nolano-vesuviana.