È una constatazione cruda di una comunità che non riesce a risollevarsi da un degrado culturale e sociale. Nella cittadella della Carità si ripetono episodi di intolleranza verso immigrati dell’Est. Le Politiche sociali al comune sono un miraggio. In realtà esiste una delega affidata al presidente del Consiglio comunale. La figura dell’Assistente sociale è nella pianta organica ma in realtà non c’è in quanto non ci sono risorse per pagarla. Bisogna dare atto alla Caritas parrocchiale che anche nel piccolo fa qualcosa per le tante famiglie disagiate e per gli immigrati. C’é un ufficio che si occupa di Politiche sociali e scuola con un solo dipendente impegnato a sbrigare e recepire istanze e nient’altro.
Sull’Ambiente i buoni propositi con qualche passerella domenicale ma il servizio di raccolta resta mediocre. Sono state tolte le campane per la raccolta del vetro ma non si è posta alcuna alternativa. Vetro e alluminio bisogna tenerselo in casa o portarlo all’Isola ecologica che dista qualche km dal centro abitato.
L’avvocato Conte come opposizione ha proposto alcuni progetti come i Centri commerciali naturali tesi a protezione un commercio solidale e per lo sviluppo del turismo religioso. Superare un immobilismo di una comunità dove prevale la noia e mancanza di idee. Una comunità che si ravviva in pochissimi periodi dell’anno e nel Luglio viscianese o a Natale con il Presepe Vivente. Del resto ci facciamo conoscere per qualche episodio di cronaca poco edificante.
Nicola Valeri