PADOVA – Sono intervenute le volanti della Polizia a sedare gli animiaccalorati di una ventina di profughi, ospiti del Cas, il Centro di accoglienza straordinario della Croce Rossa di Padova, nell’omonima via alla Stanga. I migranti temevano non venisse loro onorato il “pocket money” di 2,5 euro al giorno, erogato a cadenza quindicinale. E l’altro pomeriggio era, appunto, giorno di “paga”. Ogni straniero doveva cioè incassare 37,5 euro ma per un lieve ritardo la spartizione dei denari non è avvenuta al mattino, come capita usualmente. Gli amministrativi dell Croce Rossa erano impegnati a stendere il bilancio annuale, e l’operazione ha rallentato le procedure della distribuzione della “diaria”. I profughi temevano che quei soldi non sarebbero più arrivati e hanno inscenato davanti alla sede della Croce Rossa stessa, che di fatto è la loro “casa temporanea”, una protesta a suon di urla e schiamazzi. “E’ stata una protesta senza alcun danno e senza alcuna minaccia, nè a cose nè a persone, protesta però – argomenta il presidente della Croce Rossa di Padova, Giampietro Rupolo – oggettivamente eccessiva rispetto al ritardo, di poche ore. Tutto comunque si è risolto per il meglio”.