Tula (Sassari), 19 luglio 2014 – “Non ne potete più di tasse e tributi vari? Sognate una qualità della vita migliore? Pensate di cambiare Paese? Addio paradisi fiscali, escamotage bancari e atolli oceanici, la soluzione è Tula”.
La trovata promozionale porta la doppia firma del sindaco, Andrea Becca, e dell’assessore comunale della Comunicazione, Francesca Violante Rosso. L’originale storia arriva da un paese in provincia di Sassari, 1.500 anime a metà strada tra il capoluogo e Olbia. Da alcuni anni un’amministrazione giovane e dinamica le tenta tutte per far fronte ai problemi di sempre: spopolamento, invecchiamento, occupazione. Ora che gli italiani rimettono al primo posto delle loro ossessioni una pressione fiscale considerata insopportabile, gli amministratori lanciano la nuova campagna di comunicazione.
“Venite a vivere a Tula, tra i paesi italiani con la più bassa pressione fiscale”, è l’invito che il sindaco formula per annunciare che “siamo intervenuti sulla tassa dei rifiuti stanziando 20mila euro di agevolazioni che impediranno l’aumento delle tariffe”. Già nel 2012 era stata azzerata l’Imu sulla prima casa, bloccando gli aumenti sugli altri immobili all’aliquota base. Ora l’amministrazione municipale, che non ha mai istituito l’addizionale Irpef, interviene sulla tassa dei rifiuti che non subisce incrementi dal 2006, quando Becca è diventato sindaco.
“Per alcuni l’imposta risulterà ridotta – spiega il primo cittadino – e sarà premiato l’impegno dei tulesi nella raccolta differenziata”. Tutto vero, e tutto in controtendenza rispetto al resto d’Italia dove i Comuni fanno cassa come possono. “Così perché non venire a vivere a Tula?”, si chiedono il sindaco e l’assessore, anche perché, fanno sapere, “gli standard qualitativi sono elevati in ogni ambito, il paese è curato, la natura regala paesaggi incantevoli in pianura e in montagna e ovunque, seppure non manchino i comfort derivanti dalla moderna tecnologia, si può respirare una pace dal sapore antico. Altro che Cayman”.