FIESSO – Nel 2014, quando aveva 25 anni, aveva deciso di fare causa al padre chiedendo 230mila euro per studi universitari e master. Il papà, facoltoso imprenditore della Riviera del Brenta quasi novantenne, però non voleva sborsare una somma simile ed era uscito dallo scontro legale con l’obbligo di corrispondere al figlio un assegno mensile di 300 euro.
Ma quest’ultimo aveva insistito pretendendo una “paghetta” di 900 euro al mese, avviando così una seconda battaglia giudiziaria. Ma questa volta il Tribunale di Padova non solo non ha accolto la richiesta, ma ha ribaltato la sentenza del 2014 bloccando anche l’assegno di mantenimento da 300 euro. Soddisfatto il legale del genitore, l’avvocato Stefano Marrone: “Dopo 4 anni la giustizia ha riconosciuto il buon diritto del padre a vedere il proprio figlio che provvede in modo autonomo a se stesso. Un figlio di 29 anni ha il dovere di rimboccarsi le maniche senza gravare ancora sui genitori”.