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Si è tenuto ieri sera 21 febbraio 2025 presso la Sala Grasso – Palazzo Caracciolo un convegno promosso dalle Acli di Avellino, per la presentazione del libro “ La Prospettiva Civica “ a cura di Cristiano Caltabianco, Tommaso Vitale e Gianfranco Zucca.
L’evento iniziato alle ore 17.30, ha visto la partecipazione di un folto pubblico, di autorità istituzionali e del volontariato. Numerosi sono stati i relatori; Laura Nargi ( Sindaca di Avellino ). Emanuela Pericolo, (consigliere della Provincia di Avellino), Alberto Bilotta ( Assessore al Comune di Avellino, Guido D’Avanzo ( Consigliere al Comune di Avellino ), Maurizio D’Ago ( Presidente Acli Campania), Gianfranco Zucca, ( Coautore de La Prospettiva Civica e Direttore IREF ), Gianfranco Zucca,( coautore de La Prospettiva Civica e Direttore IREF ) Maria Cristina Aceto ( Direttrice CSV Irpinia Sannio ETS ) Francesca Coleti ( Consiglio Nazionale del terzo Settore ) Antonello Petrillo (Università Suor Orsola Benincasa Napoli ) e Paolo Petracca ( Presidente IREF ). Ha moderato il dibattito, Mariangela Perito ( Vice Presidente Acli Avellino e membro Consiglio Direttivo IREF.
Il libro, mette in evidenza la matrice laica e cattolica del volontariato, i movimenti per i diritti civili, i soggetti dell’economia sociale e dell’ambientalismo sono solo alcune espressioni di quella società civile che vuole partecipare , crede nella democrazia e prova a rifondare il politico da una prospettiva civica. E’ la sintesi, di quanto detto dai vari interventi, che si sono succeduti.
I lavori, sono stati aperti da Alfredo Cucciniello, Presidente provinciale Acli di Avellino a cui hanno fatto seguito gli altri relatori tra cui la Sindaca Nargi, che ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale di Avellino e che tra l’altro ha detto ; “ prima facevo un partito, che non lo calco più. Sono la stessa donna, più civica, con possibilità al centrosinistra, Che crede comunque in un percorso, cioè di un nuovo percorso, che si deve dare appunto ai partiti come una nuova linfa e quindi avviandosi insieme a rivoluzionare un po’ la città. Io devo ringraziare ancora una volta l’Acli un interlocutore ormai sicuramente dell’amministrazione, e devo dire privilegiato, perché ancora avete un ruolo, che voi mantenete forte, nel senso di comunità e volontariato non solo. Comunque, questo amore verso la società quindi, avete tracciato un solco nella società, in questo caso avellinese in Irpinia, per esempio e, questo esempio fa bene a tutti noi. Il mio intervento era solo un saluto, io purtroppo non posso restare, sono accompagnata dall’assessore Bilotta e dal Consigliere D’Avanzo e non posso stare tutto il tempo, ma voglio ascoltare gli altri relatori proprio perché, anche le istituzioni devono imparare. E le istituzioni, devono essere supportate da associazioni come le Acli “.
Dopo alcuni interventi, abbiamo chiesto alla Sindaca Nargi, un suo giudizio su quanto sentito: “questi momenti, sono fondamentali per il confronto. Allora, negli ultimi anni c’è stato un allontanamento dall’associazionismo e dalla politica da parte dei cittadini a livello nazionale. Quindi, dobbiamo riportare la politica e l’associazionismo al centro delle discussioni. Ecco perché, ringrazio il CESVOLAB e soprattutto le Acli , per costruire puntualmente questi momenti “.
Ha concluso il dibattito, Antonello Petrillo a cui abbiamo chiesto; Professore lei ha parlato di sofferenza morale e disagio sociale, ci fa una sintesi ? c’è una sofferenza sociale, che per troppo tempo non abbiamo saputo interpretare , la politica non ha saputo vederla, questa sofferenza e diventata solitudine e si è trasformata in rabbia, no! In una qualcosa, che ha alimentato poi anche le derive del presente verso l’autoritarismo, i fascismi che ricompaiono. Lascia dentro la sofferenza, dentro la carne lacerata della società che ad un certo punto, trasforma questa sofferenza in rabbia. E a questa, noi non possiamo, che opporre una idea di ricostruzione della libertà. Ma, come una libertà sociale nella quale si abbiano eguali diritto di cittadinanza, di eguali diritto di essere rappresentati anche chi maggiormente vive sulla propria pelle le sofferenze. Il libro è proprio importante proprio perché coglie questi aspettati e coglie non solo questo ma anche il dato che tante persone, milioni di donne e di uomini, che non siano intrappolati dentro questa logica, ma che reagiscano dentro una visione solidale “.
Carmine Martino