
Mattinata tesa a Palazzo di Città, dove la seduta del Consiglio comunale in seconda convocazione si è svolta in un’aula semivuota. La maggioranza e la Giunta hanno disertato l’appuntamento, ma la presenza di 13 consiglieri – garantita dall’opposizione – ha reso comunque valida la riunione.
A tenere banco è stata l’assenza della Sindaca Laura Nargi per gran parte della seduta, intervenuta solo per ritirare ufficialmente la pratica relativa al bilancio di previsione 2025. Un gesto che ha segnato l’avvio di una crisi politica ormai conclamata. “Serve un momento di riflessione – ha dichiarato – è evidente che ci troviamo in una fase delicata e dobbiamo valutare insieme alla mia maggioranza il percorso da intraprendere.”
Nessuna dimissione immediata, dunque, ma l’annuncio ha comunque avuto il sapore di una rottura interna profonda, figlia anche delle tensioni registrate nelle ultime settimane tra la prima cittadina e l’area legata all’ex sindaco Gianluca Festa.
Intanto, sul piano istituzionale, si apre ufficialmente la procedura di diffida da parte del Prefetto. Il Comune di Avellino avrà adesso 20 giorni per approvare il bilancio di previsione. In caso contrario, scatterà il commissariamento dell’ente.
L’opposizione, presente compatta in aula, ha evidenziato il paradosso politico: “Siamo noi a garantire la continuità amministrativa, mentre la maggioranza è sparita”. Uno scenario che rende sempre più incerta la tenuta dell’amministrazione Nargi.