
Torna a infiammarsi la scena politica avellinese con un nuovo affondo firmato dal consigliere comunale Rino Genovese. Al centro del mirino, ancora una volta, l’ex sindaco Gianluca Festa e l’attuale prima cittadina, Laura Nargi, accusata di aver smarrito la propria autonomia sotto il peso delle ingerenze politiche.
“Ad Avellino – denuncia Genovese – la tensione è alle stelle. La spaccatura tra il gruppo riconducibile a Festa e la sindaca Nargi è ormai evidente, con accuse incrociate che paralizzano l’azione amministrativa. Quanto accaduto in aula durante le ultime sedute consiliari conferma una regia ben precisa: Festa vuole mantenere il pieno controllo della macchina comunale, riducendo il ruolo della maggioranza a semplice esecutore della sua volontà”.
Parole dure che fanno riferimento anche a un episodio specifico, quando – secondo Genovese – l’ex sindaco avrebbe rivolto un ultimatum diretto alla Nargi: “O fai tutto ciò che dico io, o ti asfalto”. Una pressione costante che, secondo il consigliere, avrebbe minato ogni possibilità di governare con indipendenza e visione condivisa.
Il nodo cruciale, però, è il mancato via libera al bilancio di previsione 2025, definito “un passaggio chiave per la tenuta finanziaria del Comune”. Genovese sostiene che i gruppi vicini a Festa spingano per modifiche profonde, ritenute indispensabili per evitare il dissesto, mentre la sindaca avrebbe mostrato incertezza e difficoltà a prendere una posizione chiara.
Da qui l’invito netto: “Per rispetto della città, Nargi dovrebbe fare un passo indietro. È stata la prima donna sindaco di Avellino, un ruolo storico che avrebbe meritato ben altro coraggio politico. Invece ha finito per appiattirsi sulla linea dell’ex sindaco, senza imprimere un segno distintivo al suo mandato”.
Il consigliere chiude l’intervento con un appello alla maggioranza: “A Palazzo di Città cresce la preoccupazione. Se non ci sarà un chiarimento rapido, il rischio è il blocco totale dell’attività amministrativa, con gravi conseguenze per progetti cruciali: dai lavori pubblici all’assistenza sociale. Ora spetta alla maggioranza decidere se recuperare indipendenza o rassegnarsi a un nuovo assetto deciso altrove”.
In attesa di sviluppi, Avellino resta sospesa tra voci di dimissioni e possibili rimescolamenti interni. E l’impressione è che lo scontro sia solo all’inizio.