È tutto pronto per la partenza del laboratorio di comunità targato Hearth®, giovane start-up innovativa che punta alla valorizzazione concreta dei territori
Dopo l’esperimento di Monte di Procida e il successo della “tappa zero” irpina ad Ospedaletto d’Alpinolo, Hearth® e il suo progetto di valorizzazione dal basso arrivano ad Avellino.
Precisamente, al Centro Storico, la zona che più si presenta come un potenziale hub dove convogliare i flussi turistici che possono interessare il capoluogo da diramare in modo strutturato verso la provincia.
Quello Che Non Vedi ha lo scopo finale di trasformare le competenze di artigiani, professionisti, imprese e semplici residenti, in pacchetti-esperienza acquistabili e fruibili dai visitatori, contribuendo a garantire una sostenibilità economica a coloro che preservano le tradizioni, i mestieri e i prodotti più autentici dei nostri territori.
L’obiettivo e risultato finale che si intende realizzare con quest’iniziativa, quindi, non è semplicemente un’azione di promozione del territorio, ma una generazione di nuove e inedite opportunità lavorative ed economiche che partono dalle passioni e dalle competenze di coloro che vivono, investono e amano Avellino da sempre.
«Il modus operandi è completamente ribaltato – spiega Massimiliano Imbimbo, CEO di Hearth® – prima viene creata un’offerta sostenibile per imprese, artigiani e residenti che consenta di continuare a mantenere vive tradizioni, arti e conoscenze. Soltanto in un secondo momento, indirettamente, viene promosso il territorio per la sua offerta esperienziale ancora prima che per quella banalmente connessa alla “bellezza del territorio” stesso che ormai lascia il tempo che trova nel 90% dei casi».
Come si svilupperà Quello Che non Vedi
Innanzitutto attraverso un laboratorio di comunità dove le varie realtà partecipanti potranno entrare in sinergia tra loro, conoscersi e fare gruppo. Poi si passerà alla fase di ricerca e creazione di una nuova identità per il Centro Storico (ad oggi inesistente) e le esperienze ad esso connesse. Verranno analizzati i punti di forza e forniti gli strumenti pratici per realizzare le proposte ritenute valide per la crescita e la valorizzazione di un settore.
Formatori qualificati forniranno nuove skill e metodologie di lavoro affinché un’idea interessante possa diventare un vero e proprio progetto composto da step realizzabili.
Non appena terminata questa fase, verranno realizzati i primi progetti pilota, ossia delle esperienze in fase di test a cui sarà possibile non solo assistere, ma partecipare attivamente come giudici e primi “critici” in grado di dare un feedback costruttivo per il loro miglioramento, perché l’inclusione è il motore del progetto.
Le esperienze che supereranno questa fase e saranno approvate, verranno inserite e rese disponibili alla prenotazione e all’acquisto sul sito web dedicato, così come accade già sul portale operativo per Monte di Procida (qui una breve demo) e a breve anche su quello di Ospedaletto, così da costituire un’offerta che sia permanente e non solo “spot”.
Le date dell’iniziativa
Si parte con la fase laboratoriale il 18 Settembre, ogni lunedì e martedì fino al 10 ottobre, dalle 17.00 alle 20.00, presso la sede parrocchiale situata di fianco al Duomo, nel pieno della Collina della Terra.
Poi dal 15 ottobre si passerà alla strutturazione dei progetti pilota, frutto delle diverse proposte avanzate in sede di lezione, ed entro la data del 30 ottobre sarà pubblicato il portale dedicato dove saranno raccolte e acquistabili le varie esperienze e le storie di chi ha partecipato all’iniziativa.
«Segno che si tratta di un progetto concreto che vuole dimostrare quanto in pochissimo tempo e con ridotte economie si possa cambiare un territorio con le sole forze dei suoi residenti», aggiunge Imbimbo.
Come e chi può partecipare?
Imprenditori, commercianti, operatori culturali, ma anche semplici cittadini che hanno un’idea dedicata al Centro Storico di Avellino ma non sanno come immaginare il procedimento di realizzazione.
La classe di lavoro è a numero chiuso (max 50 persone) e i vari step organizzativi che vedono l’impiego di professionisti vengono resi sostenibili attraverso un crowdfunding al quale partecipano i diretti interessati. Il passaparola che si è generato a seguito delle altre esperienze ha già fatto registrare il sold out!
Ma chi fosse interessato può tenere d’occhio il sito delle prenotazioni, perché qualora dovessero liberarsi delle disponibilità sarà possibile aggregarsi, o inviare una mail diretta a qcnv@hearth.email
«Quello Che Non Vedi è totalmente incentrato sulle persone, ancora prima che sulle esperienze, sulle imprese o sui monumenti – conclude il CEO di Hearth – Sono le persone infatti quelle che raccontano il territorio e lo animano. Sono loro che mantengono vive le tradizioni. Sono loro “quello che non vedi” e che in realtà sono l’elemento più importante di tutti: perché senza le persone, un territorio non solo è invisibile, ma addirittura non esiste per nulla. Il Centro Storico sarà una prima pietra, per poi costruire passo dopo passo una rete turistica fatta di esperienze replicabili, interattive, strutturate».
Quello Che Non Vedi è ideato e organizzato da Hearth®, start-up innovativa, in collaborazione con Netural Coop, impresa sociale founder del progetto pluripremiato Wonder Grottole.