A proposito di classici e di situazioni già viste, se ad ogni Natale in tv danno “Una poltrona per due” con Eddie Murphy, a quanto pare Febbraio è il mese delle repliche de “Il tavolo con i sindaci contro lo smog”, regia del Comune di Avellino.
Esattamente un anno fa, infatti, andò in onda lo show per cui, al tavolo, si condividevano le strette, i controlli e le richieste di certificazioni per caldaie, camini, fumi, abbruciamenti (le auto no) scritte nero su bianco con ordinanza proprio del capoluogo. Grandi aspettative: entro maggio non avrebbe inquinato più nessuno.
“Ovviamente nessun avellinese ha mai presentato un certificato che sia uno e dei toni perentori di Festa si sono trasformati in tarallucci e vino, con buona pace del presidente della commissione ambiente Melillo, il quale, a frittata già sbattuta e pronta per la padella, quantomeno prova a introdurre una variante decisamente appassionante: la presenza esperta dell’ordine degli agronomi già trasmessa in anteprima a giugno. Incontro bello per la critica, completamente ignorato dal pubblico (i fatti)”, nota Manlio Lomazzo, consigliere comunale di Aiello del Sabato.
Nel mentre la città di Avellino si guadagna la ribalta delle cronache nazionali per essere passata da città giardino a città canna fumaria con il record di più inquinata del Centro Sud. Non crediamo che questi siano primati di cui può essere particolarmente soddisfatto anche chi, pur di attirare l’attenzione, è capace di lottare con ogni forza per poi ritrovarsi a fare nulla.
Dunque, dopo un anno di record negativi, arriva la replica. Stessi attori, stesso trailer: le caldaie, i fumi, i camini, le auto no.
Gli attori sono pure simpatici, per carità, ma per il resto del 2021 ci auguriamo di vedere un altro film. Chiediamo troppo?
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