di Gianni Amodeo
Rivolgendosi alla vasta platea della tifoseria del Nola calcio e dintorni, Antonio Minieri , caro amico, ha pubblicato su fbk un post con la foto, senza generalità, del capitano della formazione bianconera, anni ’60, chiedendone la corretta indicazione identificativa. E in quasi simultaneo giro di … post è giunta la risposta, consegnando il profilo di Saverio Sorice,- poco più che ventenne,- uno dei tanti protagonisti che hanno vissuto- e vivono- la storia del Baiano, iniziata formalmente nel ’28 del secolo scorso, ma di fatto avviata una decina di anni prima, a ridosso della conclusione della prima guerra mondiale, per impulso di un gruppo di volenterosi giovani che delle loro prodezze resero … teatro il Bellofatto, in via Olmo, lasciando l’asimmetrico piazzale sbrecciato e in terra battuta della Ferrovia, l’attuale piazza IV Novembre, meglio conosciuta come piazza Mercato.
A fornire la giusta risposta, con testo di cronaca giornalistica correlato al match Nola–Jervolino, e una sfilza di condivise visualizzazioni, Giancarlo Allocca, brillante e attivo cronista in quegli anni del Roma, e che ora frequenta con fine puntualità lo stesso social, digitando sinfoniche divagazioni, intessute di inediti aneddoti, briose spigolature, curiosità e cronache mai banali, in grado di far da ampio specchio e diffusa risonanza alla vita sociale delle comunità del territorio, di ieri e oggi, inframmezzandole di … incursioni nei costumi anglosassoni che ben conosce per legami famigliari e affinità di pensiero. Il tutto ammannito con motti latineggianti e con i prediletti brocardi che fanno parte della personale formazione giuridica, per la quale ha esercitato l’avvocatura ed è stato docente di Diritto di lungo corso negli Istituti statali, a Padova, e al Masullo–Theti, proprio a Nola, con larghe esperienze di giudice di pace, a Napoli.
E mette davvero conto, rivedere il profilo di Saverio Sorice, – classe ’39, elegante mezz’ala sinistra, di passo agile e ottima visione di gioco-, miscelando alcuni flash back che i ricordi ancora concedono con generosità nel nitore del tempo andato. E così si ritrova Saverio, perfetto colpitore di collo piede mancino– totale, calciare il pallone direttamente e a mezza altezza nella porta avversaria. Una modalità di tiro che spesso beffava il portiere, per tradursi in gol. Una tecnica tutt’altro che casuale, per la quale Sorice si esercitava con cura e per ore ogni pomeriggio sugli sghembi campetti dell’Azione cattolica, ‘nncoppa Santo Stefano, int’ ‘ O Spitaletto, un’ampia area annessa alla Casa canonica della parrocchia.
Una tecnica che permise a Saverio di risultare goleador,- insieme con Peppino De Rosa, ala destra super– veloce, e Gaetano Furino, centravanti di ampia falcata e tiro saetta-, di quel Baiano di Lega giovanile, che furoreggiò nel campionato di categoria del ‘53\54, indetto e organizzato dal Comitato della Federcalcio di Nola, presieduto dal cav. Buonomo. Un successo strepitoso che assicurò ai granata– juniores l’accesso alle finali nazionali, in programma a Palermo. Un traguardo conquistato con merito sui campi di gioco, ma vanificato … per ragioni economiche, essendo impossibile sostenere le spese di trasferta e soggiorno in terra siciliana, a meno che gli stessi giocatori, o chi per loro, non si fossero … auto- finanziati. Era una formazione che schierava Stefano Onofrietti, Gianbattista Napolitano, Franceschino Montuori, Carmine Canonico, Gigino Bellofatto, Salvatore Bifulco, Stefano Napolitano e Stefano Sibilia, oltre il citato trio–goleador da strapazzo. Tutti, per ricambio generazionale obbligato e naturale, saranno allineati per anni nel Baiano – prima– squadra, di cui hanno scritto belle pagine di cultura sportiva, prima che di passione per il calcio. E va ricordato che per i campionati di Lega giovanile erano tesserabili, secondo il regolamento della Federcalcio, soltanto giocatori di età compresa, tra i 14 e i 18 anni.
Ma andiamo oltre, con un altro flash back, che fa ritrovare Saverio Sorice nelle file dell’Ischia -campionato di promozione- allenata da Filippo Ferrandino, figura storica del calcio regionale della Campania. Nel marzo del ‘63 per promuovere il rilancio del calcio isolano, approda a ranghi rimaneggiati la Juventus di Boniperti per una partita amichevole proprio con l’Ischia. L’attesa, neanche a dirlo, è tutta riservata a Omar Sivori che, però, dà forfait. Ed è Saverio a completare i ranghi della Juve, perché si svolga il match, indossando la maglia n. ro 10 del Cabezon. Il Un alto onore, quello che vive ‘O guaglione r’’A Teglia. Altro interessante flash-back nella vita sportiva di Saverio, risale alla militanza nelle file dell’Avellino, in serie C, che in quegli anni giocava al Piazza d’Armi, nel cuore della città. Ma sarà una presenza di breve durata.
Poi, maturano altre esigenze e scelte di vita; gli scarpini sono appesi al chiodo, c’è il conseguimento della laurea in Scienze politiche, a cui segue il consueto concorso pubblico per esami, superato normalmente con l’ingresso nell’amministrazione dello Stato, espletando per alcuni decenni l’incarico di funzionario dell’ Agenzia delle Entrate, a Monza, dove vive e risiede. Un bel percorso di uomo di sport e servitore dello Stato, brianzolo per adozione, ma pur sempre legato alla sua Baiano e al Bellofatto, indimenticato specialista dei gol … dal corner…