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Il concorso “I Mai D’Argento” giunge alla sua sesta edizione per il biennio 2024-2025, consolidando il suo ruolo di importante iniziativa culturale nel panorama artistico e letterario. Organizzato con l’obiettivo di valorizzare la creatività e il talento di autori emergenti, il concorso rappresenta un’opportunità unica per artisti e scrittori di farsi conoscere e di mettere alla prova le proprie capacità.
L’iniziativa si propone di:
- Promuovere l’arte e la letteratura come strumenti di espressione e riflessione sociale;
- Offrire visibilità a talenti emergenti nel campo artistico e letterario;
- Creare un ponte tra tradizione e innovazione nelle forme artistiche e narrative.
Il concorso prevede diverse categorie di partecipazione, rivolte sia agli autori di narrativa e poesia, sia agli artisti visivi. Ogni categoria è giudicata da una commissione di esperti che valuterà le opere in base a criteri di originalità, qualità espressiva e coerenza tematica.
Gli interessati potranno presentare i loro lavori seguendo le linee guida stabilite dal bando ufficiale.
I vincitori del concorso riceveranno premi simbolici e materiali, oltre alla possibilità di vedere le proprie opere pubblicate o esposte in contesti prestigiosi. Inoltre, il concorso offre occasioni di networking con professionisti del settore e opportunità di crescita per i partecipanti.
Con un’edizione sempre più ricca di partecipanti e con un crescente interesse da parte del pubblico, il concorso “I Mai D’Argento” continua a rappresentare un’importante vetrina per la creatività e il talento. La sesta edizione del biennio 2024-2025 promette di essere un evento di grande valore culturale, capace di ispirare e valorizzare la produzione artistica contemporanea.
Associazione “ Maio di Santo Stefano” Circolo Sociale Culturale “L’ Incontro”
REGOLAMENTO
Concorso di idee “I MAI D’ARGENTO”
Premio “Galante Colucci”
VI Edizione
Sezione Speciale “Pio Stefanelli”
Biennio 2024/2025
ENTI PROMOTORI:
Associazione “Maio di Santo Stefano”
Circolo Sociale Culturale “L’Incontro” di Baiano
Con la collaborazione:
Associazione “Maio di S. Elia” di Sperone
Pro Loco di Avella, Pro Loco di Baiano, Pro Loco di Mugnano del Cardinale
Gruppo Archeologico Amedeo Maiuri
Comunità Montana -Partenio Vallo di Lauro
Parco Regionale del Partenio
e con il Patrocinio dei Comuni di
Avella, Baiano, Mugnano del Cardinale, Quadrelle, Sirignano e Sperone
Concorso aperto alla partecipazione di ragazze e ragazzi degli Istituti Comprensivi, Licei e Istituti Statali d’Istruzione Superiore dell’Unione dei Comuni della Valle dell’Alto Clanio e dell’Area Nolana.
È possibile partecipare con un elaborato personale o di gruppo, scegliendo una fra le sezioni ispirate alla tradizione dei Mai e alla valorizzazione naturalistica e paesaggistica del territorio: narrativa e poesia, grafica e/o pittorica, audiovisivi. La sezione speciale di carattere amatoriale, dedicata agli audiovisivi, è aperta anche alla partecipazione degli studenti universitari e a tutti i cultori della tradizione dei riti dei Mai.
ELABORATI
SEZIONI
Le sezioni del Concorso sono:
- Narrativa e poesia;
- Grafica e/o pittorica;
- Audiovisivi
DURATA:
Il concorso si svolgerà nel periodo da gennaio 2025 a maggio 2025.
È possibile partecipare con un elaborato personale o di gruppo, scegliendo una fra le sezioni ispirate alla tradizione dei Mai e alla valorizzazione naturalistica e paesaggistica del territorio: narrativa e poesia, grafica e/o pittorica, audiovisivi.
Per la sezione speciale di carattere amatoriale, dedicata agli audiovisivi, è prevista la partecipazione libera, senza limite di età e/o di area geografica, per gli studenti universitari e per tutti coloro che attraverso i loro filmati promuovono le Feste dei Mai, la valorizzazione e la difesa naturalistica e paesaggistica del territorio quale bene comune.
PUBBLICITA’
La manifestazione sarà diffusa attraverso manifesti, volantini e articoli su quotidiani locali, sia in formato cartaceo che online, con la possibilità di inserire “spot” o “passaggi” televisivi su emittenti locali. Sarà impiegata qualsiasi forma di pubblicità ritenuta idonea, per rappresentare la maggiore visibilità possibile dell’evento.
SCOPO DELLA MANIFESTAZIONE:
Il concorso si propone di stimolare la conoscenza e la comprensione delle radici sociali, culturali, economiche e produttive del territorio, focalizzandosi sulle Feste dei Mai, sui mestieri tradizionali, sul paesaggio e sulla salvaguardia dei boschi nell’ area Baianese– Alto Clanis.
AVVERTENZE:
Si comunica che per il concorso non è previsto alcun costo di partecipazione.
I concorrenti sono tenuti a presentare elaborati e opere in linea con il tema culturale della rassegna concorsuale.
Ciascun partecipante della Sezione Audiovisivi può presentare un massimo di 3 – tre – filmati e/o audiovisivi. I filmati e gli audiovisivi possono includere volti riconoscibili, previo rilascio di un’apposita liberatoria da parte di tutte le persone coinvolte.
Le immagini possono essere consegnate anche in formato elettronico (con chiavetta USB) presso la sede del Circolo Socio-Culturale L’Incontro, situata in via Luigi Napolitano n°6, CAP 83022 Baiano (AV), oppure inviate tramite e-mail al seguente indirizzo:
La consegna degli elaborati deve avvenire entro e non oltre il 30 aprile 2025.
Ogni partecipante riceverà un modulo da compilare in tutte le sue parti, contenente i dati anagrafici, l’attestazione di liberatoria per i soggetti ripresi (nel caso compaiano volti riconoscibili), e, nel caso di partecipazione o presenza di minori, i dati di un genitore con l’autorizzazione alla partecipazione, pena l’esclusione dal concorso.
Le liberatorie (per la categoria Senior) per i soggetti terzi riconoscibili ritratti saranno disponibili presso la suddetta sede del Circolo L’ Incontro o potranno essere inviate ad un indirizzo e-mail indicato.
La mancanza delle predette liberatorie comporterà l’esclusione dalla partecipazione al concorso. Tutti gli elaborati e i filmati inviati saranno preliminarmente vagliati da una commissione qualificata che, a proprio insindacabile giudizio, eliminerà quelli ritenuti fuori tema o non in linea con il concorso, nonché quelli contrari alla moralità pubblica e al buon costume o sprovvisti delle necessarie liberatorie. Pertanto, tutti i lavori accettati parteciperanno alla relativa selezione descritta e saranno sottoposti al giudizio della Commissione.
SELEZIONE
La Commissione selezionerà tra tutti i lavori conformi al presente regolamento quelli ritenuti migliori, assegnando il titolo di vincitore del ” MAIO D’ ARGENTO” della sezione di riferimento.
I giudizi della Commissione si baseranno su parametri quali creatività, originalità, qualità dei lavori e coerenza con il tema proposto.
PREMI
Il I° classificato di ogni categoria sarà premiato con il MAIO D’ARGENTO;
Il II° ed il III° classificato di ogni categoria riceverà una PERGAMENA.
N.B. Si specifica che ciascun partecipante potrà ricevere un solo premio. La Commissione si riserva il diritto, a suo insindacabile giudizio, di non accettare le immagini le cui tematiche e realizzazioni si ritiene possano recare danno alla comunità.
VARIE
La partecipazione al Concorso implica l’accettazione espressa e totale del presente regolamento.
I vincitori saranno contattati attraverso i recapiti forniti nei moduli di partecipazione.
In caso di vincitori non rintracciabili e/o di mancato invio del modulo di accettazione del premio entro il termine stabilito, il premio assegnato sarà revocato per mancanza dei requisiti essenziali per la partecipazione al Concorso. Subentreranno i nominativi identificati dalla giuria come riserve, nell’ordine definito dalla giuria stessa.
Il partecipante dichiara e garantisce che il lavoro è esclusivamente frutto della propria opera e che detiene l’esclusiva titolarità e i diritti d’uso originari.
Ogni autore partecipante dichiara e garantisce all’Associazione Maio di Santo Stefano di essere l’autore esclusivo dei lavori inviati.
Per la Sezione Audiovisivi, ogni autore dichiara di aver acquisito da terzi legittimati tutti i diritti d’immagine e di aver ottenuto l’autorizzazione dai soggetti ritratti o dai loro esercenti la patria potestà.
Partecipando al Concorso, l’autore di ogni lavoro concede gratuitamente all’Associazione Maio di Santo Stefano i diritti d’uso su tali opere, che diventano così proprietà dell’Associazione e potranno essere utilizzate anche per esposizioni, mostre o eventi con il suo patrocinio e/o partecipazione, con l’unico onore di citarne l’autore ogni volta.
La cessione regolata è a titolo gratuito, anche in considerazione dell’effetto promozionale che ricadrà sulle opere e sull’autore delle stesse.
La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e di tutti i suoi contenuti. È responsabilità di ogni partecipante (o del genitore o di chi esercita la patria potestà nel caso di partecipanti minorenni) assicurarsi che la pubblicazione dei lavori realizzati non sollevi controversie legali e non leda i diritti altrui.
Circolo sociale culturale Associazione Maio di Santo Stefano
Il presidente La presidente
Gianni Amodeo Marianna Colucci
Il presidente onorario
Stefano Guerriero
Concorso di idee I MAI D’ARGENTO
Premio Galante Colucci
VI Edizione
Sezione Speciale Pio Stefanelli
Biennio 2024/2025
PERCORSI TEMATICI PER IL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
1) Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, quando la motorizzazione di massa era ancora inimmaginabile.
I mestieri legati alla mobilità locale nell’economia dell’autoconsumo, prevalente fino agli anni ’50 del XX secolo, hanno caratterizzato i ritmi lenti, quasi stagnanti, della vita sociale nel Sud agro-pastorale e pre-industriale.
In questo contesto, il legno di castagno, in particolare quello di lunga stagionatura, ha avuto un ruolo centrale. Questa rinomata risorsa, proveniente dai boschi dei Monti Avella e dell’intera area del Parco del Partenio, era particolarmente apprezzata per la costruzione di mezzi di trasporto a trazione animale, spesso trainati da robusti cavalli da tiro dal passo sicuro.
Gli scambi commerciali avvenivano principalmente attraverso una rete ridotta di botteghe e negozi di prossimità, che trovavano,però, un valido complemento nei mercati locali settimanali. Questi mercati non erano solo luoghi di compravendita, ma anche importanti spazi di socializzazione e di scambio di idee, offrendo un’alternativa economica rispetto alla grande distribuzione e alle moderne vendite online.
Tra i mercati di rilievo, si evidenziano il mercato–fiera del mercoledì a Piazza d’Armi di Nola, con le sue difficoltà logistiche di recente attualità, e il mercato–fiera della domenica a Sperone, che ha mostrato un’evoluzione significativa nel tempo. Le dinamiche di questi mercati riflettono non solo l’adattamento alle esigenze contemporanee, ma anche il ruolo decisivo delle relazioni interpersonali nel sostenerne la vitalità.
Mestieri e lavori in rassegna
‘ O cucchiere \ Conduttore di carrozelle, carrozze- vetture con due o più robusti
cavalli da tiro.
La figura del cocchiere di carrozzelle ha rappresentato per oltre mezzo secolo un autentico e ammirevole lavoratore di servizio pubblico, svolto con dedizione e a proprio rischio, specialmente nelle fredde giornate invernali, quando il vento gelido rendeva il lavoro ancora più arduo. Questo ruolo era particolarmente cruciale nei momenti in cui bisognava garantire il rispetto delle coincidenze con i treni della Circumvesuviana in partenza dalla stazione di Baiano, in Piazza IV Novembre alle 04:14, 05:15 e 06:14.
Mancare queste coincidenze, almeno fino alla fine degli anni ’40, comportava gravi perdite economiche per venditori e venditrici di carni insaccate e prodotti affini, che rifornivano salumerie, negozi di alimentari e clienti privati a Napoli. Questi prodotti, lavorati negli opifici di Mugnano, Quadrelle e Sirignano, erano realizzati con maestria artigianale e grande specializzazione.
Con la fine degli anni ’50, il panorama della distribuzione e della commercializzazione verso Napoli e i dintorni subì un’importante trasformazione: i trasporti motorizzati divennero il principale mezzo di collegamento, segnando un significativo progresso economico per molti opifici e per i venditori all’ingrosso e al dettaglio.
Negli anni ’60, la figura tradizionale del cocchiere di carrozzelle si evolse, adattandosi ai tempi moderni, e si trasformò in conduttore delle cosiddette moto-carrozzette, abbracciando così il cambiamento tecnologico e sociale dell’epoca.
Di rilevanza storica è il servizio di trasporto con vetture a cavallo che collegava Baiano ad Avellino tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e i primi del Novecento. Questo servizio attraversava il difficile valico di Monteforte Irpino, caratterizzato dalla ripida e impegnativa salita del tratto finale.
La gestione del servizio era affidata al popolare Luigi Acierno senior, noto come Spicchione, iscritto all’anagrafe presso l’Ente di Corso Garibaldi. E’ stato il fondatore della storica azienda di trasporto su gomma che porta il suo nome, oggi attiva sia a livello regionale, nell’ambito della Campania, che su scala nazionale e internazionale.
’O rutaro \ Costruttore delle ruote in legno per carri, carretti traini, carrozzelle etc.
‘O rutaro, nel contesto della tradizione artigianale del Sud Italia, era un artigiano specializzato nella costruzione di ruote in legno, destinate a carri, traini e carrozzelle e così di seguito. Questo mestiere, fondamentale fino agli anni del primo sviluppo industriale, affonda le sue radici in un sapere antico, tramandato di generazione in generazione.
Utilizzava legni resistenti, come castagno e rovere, e realizzava con precisione le diverse parti della ruota: il mozzo centrale, i raggi e la cerchiatura, spesso rinforzata in ferro. Il suo lavoro era indispensabile per l’agricoltura, i trasporti e le attività commerciali, rendendo possibile il movimento di merci e persone.
Con l’arrivo dei mezzi motorizzati, il mestiere ha perso centralità, ma è sopravvissuto in ambito culturale e folkloristico, grazie al restauro e alla valorizzazione di carri tradizionali per feste popolari e rievocazioni storiche.
‘ O ferraro \ Operatore che, a memoria, foggiava con calcoli millimetrici il battistrada di rivestimento in ferro delle ruote di carri – traini e carrozzelle.
‘O ferraro era l’artigiano specializzato nella realizzazione del battistrada in ferro che rivestiva le ruote di carri, traini e carrozzelle. Utilizzava abilità manuali e calcoli precisi per forgiare, a memoria, il cerchio di ferro che garantiva robustezza e durabilità alle ruote su terreni accidentati.
Dopo aver riscaldato il ferro fino all’incandescenza, lo modellava con precisione per adattarlo al diametro della ruota in legno. Una volta pronto, il rivestimento veniva applicato con maestria, sfruttando l’espansione termica del metallo caldo, che si raffreddava rapidamente aderendo perfettamente al legno, rafforzando così l’intera struttura della ruota.
Questo mestiere, cruciale nelle economie rurali, richiedeva grande esperienza e rappresentava un esempio di ingegnosità artigianale.
La sinergia progettuale tra ‘O rutaro e ‘O ferraro rappresentava un esempio concreto di artigianato sperimentale e artistico al tempo stesso. Questo tipo di artigianato, praticato in ampie officine e spaziosi cortili-laboratori, si distingueva per la capacità di raggiungere elevati standard tecnici e tecnologici. I manufatti realizzati, frutto di competenze tradizionali e grande maestria, riuscivano a competere per qualità ed eccellenza con le produzioni ottenute attraverso sofisticate apparecchiature moderne.
‘ O trainiere \ ‘O carrettiere
‘O trainiere era un trasportatore che utilizzava carri trainati da animali per spostare merci come legname, prodotti agricoli e materiali da costruzione. Conduceva il carro su strade difficili, gestendo anche il carico, lo scarico e la manutenzione del mezzo.
Figura centrale nelle economie rurali, il carrettiere collegava comunità e mercati, garantendo scambi essenziali. Questo mestiere, simbolo di dedizione e affidabilità, è progressivamente scomparso con l’avvento dei mezzi motorizzati, ma sopravvive nella memoria collettiva e in rievocazioni storiche.
‘ O vuttaro \ Il bottaio
O vuttaro, o bottaio, era l’artigiano specializzato nella costruzione di botti realizzate con doghe in legno di castagno. Queste botti erano progettate per garantire la migliore conservazione dei lotti di ciliegie solforate, prodotte nelle aziende locali e destinate all’export verso Stati Uniti e Inghilterra.
Va inoltre ricordato che ‘e vuttari, i bottai del territorio, producevano– e ancora producono– anche botti in legno di rovere, utilizzate per conservare vini pregiati. Le botti, costruite con maestria e precisione, variavano per volume e rappresentavano un elemento chiave per mantenere intatte le qualità organolettiche dei prodotti stoccati.
Questo mestiere, un tempo essenziale per le economie locali e internazionali, era un simbolo di artigianato di alta qualità e grande tradizione.
‘ O ferracavallo \ Il maniscalco, esperto nella ferratura degli zoccoli di muli, asini e bovini.
‘O ferracavallo era l’artigiano che ferrava gli zoccoli di muli, asini, cavalli e bovini, garantendone salute e efficienza. Preparava gli zoccoli, modellava i ferri su misura e li fissava con precisione, occupandosi anche della manutenzione. Figura centrale nelle comunità rurali, il maniscalco assicurava il funzionamento delle attività agricole e di trasporto. Con la meccanizzazione agricola e l’avvento dei veicoli a motore, il mestiere del maniscalco ha gradualmente perso funzione e utile rilevanza sociale. Tuttavia, resta vivo nelle zone rurali e in contesti legati all’equitazione e agli eventi folkloristici, dove la ferratura continua a essere una pratica essenziale.
‘ O funaro \ Lavoratore abile nel confezionare funi e reti, per la pesca in specifico, manipolando le fibre di canapa, duttili e resistenti per tenuta e garanzie più che affidabili.
La canapa, coltura dalle molteplici applicazioni, grazie alla duttilità e compatta consistenza delle fibre, da cui è costituita, è particolarmente funzionale alla produzione di funi e reti ultra resistenti e alla realizzazione di bio-combustibili e materiali per la bio-edilizia. Durante il Regno delle Due Sicilie, fino alla proclamazione del Regno d’Italia nel 1861, essa rappresentava una risorsa chiave per l’economia della Terra di Lavoro, territorio che corrisponde in gran parte all’attuale provincia di Caserta e includeva Gaeta, con il suo strategico scalo portuale.
Nel contesto amministrativo dell’epoca, i Comuni della Valle dell’Alto Clanio, tra cui Sperone, facevano parte dell’allora Distretto di Nola. A Sperone, la toponomastica conserva traccia di questa antica tradizione artigianale con via dei Funari, un quartiere realizzato nel periodo post-terremoto del 1980.
Questo quartiere è un esempio di eccellente edilizia pubblica e privata, caratterizzato da ampie strade, spazi verdi curati e alberature gestite con potature conformi ai più rigorosi principi botanici e fitosanitari. Oltre a ciò, è sede del frequentato mercato–fiera settimanale della domenica, un punto di riferimento per la socialità e l’economia locale.
La storia di Sperone e del suo legame con la canapa testimonia un passato in cui la produzione artigianale e le colture tradizionali costituivano il fulcro dell’economia del territorio. Questo retaggio, intrecciato con il progresso urbanistico moderno, racconta l’evoluzione di una comunità capace di valorizzare le proprie radici, adattandosi ai cambiamenti dei tempi.
‘ A teleferica – Il Sistema di Trasporto del Legname
‘A teleferica era un ingegnoso sistema utilizzato per trasportare tronchi d’albero dalle zone montane verso valle. Basato su robuste funi e carrucole, permetteva di spostare il legname in modo rapido, sicuro ed efficiente, superando i dislivelli e le difficoltà dei terreni boschivi.
Questo dispositivo, essenziale per le comunità montane, era gestito con grande abilità da operatori esperti, che ne garantivano il corretto funzionamento. Nonostante i progressi tecnologici, la teleferica è ancora utilizzata in alcune aree interne dell’Appennino meridionale, mantenendo viva una tradizione di ingegnosità e praticità.
L‘ oste – Discreto e affidabile custode della cultura dell’ospitalità
L’oste era il gestore delle osterie, punti di transito e sosta situati lungo importanti vie di comunicazione come la Strada Statale 7-bis, che seguiva la direttrice della via Nazionale delle Puglie.
Questi luoghi offrivano ristoro ai viaggiatori, proponendo menù basati su prodotti tipici e celebrando l’enogastronomia del territorio. L’oste non era solo un ristoratore, ma anche un simbolo di accoglienza e convivialità, incarnando una cultura dell’ospitalità che univa tradizione e cucina locale, rendendo ogni sosta un momento di incontro e scoperta.
‘O musicante – L’Arte e l’Ingegno del Sud
‘O musicante era l’uomo o la donna che, spinto dall’amore per la musica, si esibiva in occasioni private, feste e cerimonie, spesso per arrotondare la paga giornaliera del proprio lavoro principale. Questa attività, tipica soprattutto nel Sud Italia del ‘900, rifletteva l’abilità di adattarsi e di combinare più mestieri per far fronte alle necessità economiche.
Spesso praticata all’interno di contesti familiari o comunitari, l’arte del musicante incarnava lo spirito creativo e la capacità di arrangiarsi delle persone del Sud. Questa tradizione, legata alla musica e alla socialità, sopravvive ancora oggi in alcune aree, mantenendo vivo il legame con il passato e il valore delle relazioni umane.
PERCORSI TEMATICI PER IL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE
- La Rivoluzione Silenziosa nei Trasporti del XXI Secolo
Jet, super-jet, treni su monorotaia ultra-veloci, sistemi ferroviari ad alta velocità e capacità, superstrade e mezzi navali di elevata sicurezza ed efficienza sono i simboli di una rivoluzione silenziosa che sta trasformando il mondo dei trasporti, rendendo il viaggiare sempre più confortevole e comodo, con indici di super- velocità crescenti.
E’ una trasformazione, ormai irreversibile, che riduce le distanze geografiche e rende il Pianeta–Terra un unico Villaggio globale, abitato da oltre otto miliardi di persone. Un cambiamento epocale che ridefinisce la mobilità e connette l’umanità come mai prima d’ora.
- Dal Prometeo delle Telecomunicazioni alla Visione della Coscienza Planetaria
Da Guglielmo Marconi, il pioniere delle telecomunicazioni proclamato dalla stampa del ‘900 come il “Prometeo della civiltà umana, per aver rivoluzionato l’accesso all’informazione pubblica e privata, a Elon Musk, il visionario tecnologo e imprenditore poliedrico che incarna l’idea di una coscienza planetaria.
Musk, con il controllo diretto su sistemi satellitari e piattaforme di news a flusso continuo e ultra-veloce, rappresenta una nuova frontiera della mondialità tecnologica. Egli è solo uno dei leader di una schiera di competitor che guidano l’innovazione nel complesso ecosistema di piattaforme digitali e del web, ridefinendo il futuro della comunicazione globale.
- Isaac Asimov e l’Intelligenza Artificiale: dalla Fantascienza alla Realtà
Isaac Asimov, uno dei maestri della fantascienza, ha esplorato nelle sue opere temi pionieristici sull’intelligenza artificiale (IA), immaginando un futuro, in cui macchine dai congegni sofisticati e di alta tecnologia convivano con gli esseri umani. Le sue famose Tre Leggi della Robotica hanno influenzato profondamente il dibattito etico e tecnico sull’IA, ponendo questioni sulla sicurezza, il controllo e l’interazione uomo-macchina.
Le visioni di Asimov hanno ispirato ed ispirano lo sviluppo contemporaneo dell’IA, con riverberi mirati nei settori della robotica, degli algoritmi decisionali e dell’automazione. I suoi racconti hanno anticipato dilemmi moderni, come il rapporto tra autonomia delle macchine e responsabilità umana, rendendo il confine tra fantasia e realtà sempre più sottile.
- Le Cinque Sorelle del Web: i Nuovi Dominatori dell’Economia Digitale
Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft, noti come I Titani del Web o Le Cinque Sorelle dominano il panorama digitale globale con una presenza pervasiva e influente in molteplici settori telematici. L’ appellativo richiama quello delle Sette Sorelle, attribuito negli anni ’30 del Novecento alle grandi compagnie che controllavano l’intero comparto dell’estrazione petrolifera a livello internazionale, con ricadute altamente positive sulla crescente affermazione dell’industria automobilistica, in virtù anche e soprattutto del modello produttivo realizzato da Henry Ford. Uno spaccato importante dell’assetto sistemico delle potenza produttiva ed economica degli Stati Uniti d’America.
Le Cinque Sorelle del Web incarnano oggi l’apice del modello economico occidentale, sfruttando potenti strutture organizzative per competere efficacemente nell’economia di mercato globale. Attraverso dinamiche innovative e incontrollabili, queste aziende plasmano la geopolitica internazionale, definendo le nuove frontiere della tecnologia e dell’economia digitale.
- Robotica: opportunità e responsabilità per l’Umanità
La robotica offre una molteplicità di applicazioni, rappresentando strumenti straordinari per migliorare la qualità della vita, promuovere la pace e affrontare sfide globali. Tuttavia, la stessa tecnologia può essere usata per scopi distruttivi, come dimostrano i robot-soldato, progettati per operazioni belliche e di conquista.
Le scelte legate all’uso della robotica interrogano l’etica e la responsabilità di ogni persona, chiamata a valutare come orientare la tecnologia verso il bene comune. Il futuro della robotica dipende dalle rotte che l’umanità decide di percorrere, con coerenza tra idee, visioni e azioni pratiche, coniugando i valori della libertà e dell’attiva solidarietà.