
Nel Mandamento Baianese c’è un giorno dell’anno che conserva un’atmosfera autentica e densa di significato. È il Mercoledi dell’Albis, conosciuto da tutti come la Pasquetta baianese, una tradizione che da oltre un secolo unisce le comunità di Baiano in un appuntamento fatto di fede, condivisione e senso di appartenenza. Un rito che si rinnova puntualmente, guidando i passi di tanta gente verso un luogo simbolico: Fontana Vecchia.
Pur essendo una ricorrenza profondamente radicata nel cuore dei baianesi, è da sempre vissuta con partecipazione e affetto anche dai mugnanesi, che ogni anno si uniscono con entusiasmo a questo momento collettivo che intreccia spiritualità, paesaggio e tradizione popolare.
Per raggiungere Fontana Vecchia, chi proviene da Baiano parte dall’incrocio nei pressi del casello autostradale, imbocca via Calabricita e, giunto al bivio per il bosco di Arciano, svolta a destra verso il torrente Ogliarolo e dopo alcuni passi ancora a destra seguendo la strada che porta alla meta del viaggio. Chi arriva da Mugnano del Cardinale, invece, percorre via San Silvestro, per poi immettersi nello stesso tracciato che proviene da Baiano, proseguendo fino alla meta.
Un tempo luogo di ristoro per viandanti, grazie alla sua preziosa acqua sorgiva, oggi la struttura, edificata nel 1660, versa in condizioni di abbandono. L’acqua non è più potabile, e ciò che resta è una fontana dimenticata, ma ancora circondata da elementi carichi di storia: il pino secolare e il platano piantato nel 1928 da Raffaele Lieto, veri e propri guardiani della memoria collettiva.
Da poco tempo, però, è stata acquistata dall’Amministrazione comunale di Baiano, che la porterà all’antico splendore, utilizzandola certamente con qualche progetto per restituirne l’uso alla comunità. Con la speranza che vengano rese potabili anche le acque che hanno ristorato nel passato tutti coloro che frequentavano il luogo e soprattutto i contadini dei terreni vicini.
Fontana Vecchia era, e continua a essere per molti, il fulcro del Mercoledì dopo Pasqua. Una tradizione ultracentenaria che, soprattutto tra gli anni ’80 e ’90, vedeva le famiglie di Baiano e Mugnano riversarsi in gran numero per una scampagnata comunitaria che sapeva mescolare il sacro con il profano. L’ampia piazza si animava di bancarelle di prodotti locali, risate di bambini, canti tradizionali e una partecipazione religiosa viva e sentita. La statua della Madonna veniva portata in processione fino alla fontana, mentre la Santa Messa, celebrata all’aperto, rappresentava il momento più atteso e spirituale della giornata.
Oggi, non ci sono più le bancarelle e la celebrazione religiosa sopravvive, seppur con numeri decisamente ridotti. Anche quest’anno, alle ore 15:30, sarà don Fiorelmo a presiedere la Santa Messa, testimone fedele di una tradizione che, nonostante tutto, resiste. Solo una sessantina di persone hanno preso parte all’ultima edizione, segno di un legame che persiste, ma che ha bisogno di essere rinvigorito.
La sua presenza, come quella dei fedeli più affezionati, rappresenta un segno di speranza. Perché Fontana Vecchia non è solo un luogo: è un simbolo, è memoria viva, è identità condivisa. È lo specchio di una comunità che, anche nel silenzio, continua a riconoscersi in un gesto semplice ma carico di significato.
Mai come oggi è necessario rilanciare un appello forte alla comunità: tornare a vivere Fontana Vecchia, riportare energie, presenze e futuro in un luogo che merita di continuare a parlare. Il Mercoledì dell’Albis non è una cartolina del passato: è una promessa per il domani, un’occasione per le nuove generazioni di riscoprire il valore delle radici, della terra, del vivere insieme.
Fontana Vecchia merita di tornare a essere ciò che è sempre stata: il cuore simbolico e spirituale del Mandamento. Si ringrazia per la collaborazione il Prof.Carmine Montella (F.Piccolo)