La notizia del possibile ingresso della GORI SpA nella gestione del servizio idrico integrato dei 6 comuni del mandamento desta profonda preoccupazione e rabbia tra le associazioni e i comitati del Baianese. Domani, infatti, approda in Consiglio regionale il dibattito sulla “Riorganizzazione del servizio idrico integrato in Regione Campania e nuova disciplina del settore”, già approvato dalla competente commissione consiliare, e che prevede il trasferimento di alcuni Comuni irpini – in tutto 16 – della Valle dell’Irno e del Vallo Lauro-Baianese dall’ex Ato1 Calore Irpino all’ex Ato 3, ovvero quello che abbraccia i comuni dell’Agro Nocerino Sarnese e del vesuviano, il cui gestore unico risulta attualmente la GORI SpA. Per chi non lo sapesse, la GORI SpA è una partecipata dall’ACEA , che è la più grande multiservizi attiva nella gestione dell’acqua, energia e ambiente , che a sua volta è collegata con la SUEZ, una multinazionale francese , leader nel business delle acque (Del consiglio di amministrazione dell’Acea fa parte , tra gli altri, anche De Benedetti e Francesco Caltagirone).
Il disegno di legge di riordino del servizio idrico integrato su iniziativa dell’assessore regionale all’ ambiente Giovanni Romano (cd. DL Romano), ingrossa le fila dei Comuni ricadenti nell’ex Ambito Territoriale Ottimale 3, che da 76 Comuni diventano 100. La GORI dei privati che ha debiti con la regione Campania per milioni di euro, ringrazia gli “amici” in regione Caldoro e Romano e si prepara ad una nuova colonizzazione di territori a discapito di chi li vive. Proprio il mandamento, conosciuto in tutta Italia per la sua acqua pubblica e autogestita, rischia seriamente di finire nelle mani della più vorace tra le società private che negli ultimi anni hanno approfittato della liberalizzazione del “mercato” dell’acqua, per fare profitti per pochi a discapito dei tanti cittadini.
I Sindaci e le comunità del Baianese, hanno quindi il dovere di impegnarsi con tutti i mezzi per fermare questo ennesimo tentativo di esproprio della democrazia, questo ulteriore attacco ai beni comuni e a un territorio che meno di 4 anni fa aveva a gran voce dimostrato la propria contrarietà ad ogni tipo di privatizzazione dell’acqua, attraverso un referendum che aveva portato quasi 12mila persone nel mandamento a dire sì all’acqua pubblica. Una delle percentuali più alte del sud Italia.
Ancora di più in un contesto come quello mandamentale, dove da decenni la gestione del servizio idrico per 3 dei 6 comuni (Baiano, Avella, Sperone) è diretta, autonoma ed esclusiva, grazie alla lungimiranza dei vecchi amministratori e alla presenza di sorgenti idriche nei territori comunali. Questo disegno di legge va semplicemente fermato! E’ per questo fondamentale la presenza al presidio indetto dai Comitati civici durante la seduta del Consiglio Regionale di mercoledì 11 marzo, a partire dalle ore 10.30, presso il Centro Direzionale, Isola F13 a Napoli, di tutte le persone che hanno a cuore le sorti del nostro territorio e dei politici locali che a fasi alterne e a parole, si sono detti sensibili alla tutela del territorio e interessati al bene delle comunità che rappresentano. E’ arrivato il momento di dimostrarlo coi fatti!
Firmato: Rete delle associazioni e dei comitati del Baianese per i Beni Comuni