Quello di ieri è il terzo omicidio verificatosi nel baianese nel giro di due anni. Lo furono infatti anche quelli di Fortunato Miele e Francesco Basile. A metterlo nero su bianco la Direzione distrettuale antimafia che attribuisce ai due assassinii che hanno insanguinato il 2013 del Baianese una matrice camorristica. Vere e proprie spietate esecuzioni ordinate dalla malavita, sulle quali l’Antimafia e la Procura di Avellino stanno ancora lavorando. L’esecuzione di Attilio Di Grezia, pregiudicato 31enne di Mercogliano, affiliato al clan Cava, secondo gli investigatori della Direzione investigativa antimafia è da ricondurre alla matrice camorristica, sebbene tuttora non siano stati identificati mandanti e sicari. L’area del Baianese – lo afferma la Dia – è sotto l’influenza dei Cava di Quindici. Saranno le indagini degli inquirenti a verificare se vi possano essere legami tra i diversi fatti di sangue. Sabato l’autopsia salvo diverse disposizioni da parte della Direzione distrettuale antimafia.
Il cadavere è stato ritrovato ieri mattina a Campo Spina, località montana di Mugnano del Cardinale, a poche decine di metri dal rifugio forestale di Santa Filomena, una zona lontana dal centro cittadino, trovandosi ad oltre mille metri di altezza. L’uomo era riverso sulla strada sterrata, tra la neve, (foto de “Il Mattino”) in un area attrezzata della Comunità Montana del Partenio. Le modalità dell’omicidio sono di chiara matrice camorristica, 4 colpi tre al torace e uno alla nuca. Ritorna di nuovo in primo piano l’emergenza criminalità nel baianese.