“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, SENZA DISTINZIONE DI SESSO, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Questo è quanto previsto dal comma 1 dell’ Art. 3 Cost. E se è vero quel detto secondo cui “verba volant, scripta manet”, ad oggi la parità tra uomo e donna dovrebbe essere sostanziale e non meramente formale. Da sempre considerato il “sesso debole”, quello femminile è stato posto sotto la luce dei riflettori ma non per i suoi meriti. Donne violentate, donne uccise per il solo fatto di essere “donna”. Ma qual è la colpa che si portano dietro? Seppur ci sforzassimo ,non ne troveremo alcuna. Le donne, DANNO ed anche tanto alla nostra società ma soprattutto danno la vita e solo per questo dovrebbero essere rispettate oltre tutto e tutti. Questo rispetto verso il genere femminile continua a scemare e scemerà a lungo se non si interviene per modificare la mentalità della nostra società. Il giorno 20 Marzo alle ore 11:00 presso l’aula consiliare del comune di Baiano, si terrà un dibattito,aperto al pubblico, incentrato sulla violenza femminile. A discuterne ci saranno tecnici in materia come le dottoresse: Maria Tarantino (direttrice del piano di zona sociale di Mugnano del Cardinale), Giovanna Truda (docente di Sociologia del diritto presso l’Università di Fisciano) e Mariella Nappo (responsabile del centro antiviolenza “La casa di Marinella”) e a moderare la discussione vi sarà la dottoressa Rosita Rastiello, darà il contributo, intervenendo anche il sindaco Enrico Montanaro. Emblematico è anche il giorno, domenica delle palme :il giorno della pace quale modo migliore di auspicare la pace se non aderendo a iniziative di questo tipo? Non bisogna guardare solo al proprio orticello, se è successo alle altre non significa che non possa cambiare soggetti: Melania Rea è tutte le donne, perché tutte le donne potrebbero abbracciare la sua sorte se le cose non cambiano. Non bisogna tacere poiché ci mostra che il silenzio ha fatto più vittime dei proiettili perché ha lasciato che le persone si assuefacessero all’immortalità, considerandola come regola. Per colpa del silenzio circa una donna su tre ha subito nella propria vita una qualche forma di violenza fisica o psicologica e il numero di vittime non accenna a diminuire. Il silenzio lo si può rompere, solo con la conoscenza e con manifestazione di sensibilizzazione come queste che possono,quindi, portare a prevenire il male e a non avallare, quindi, comportamenti scorretti. La prevenzione è l’elemento sul quale concentrare l’attenzione, perché solo modificando i codici comportamentali e i pregiudizi si potranno ottenere risultati significativi, ma questo presuppone forti investimenti sia in termini di capitale umano che di risorse. Prevenire dal punto di vista educativo significa educare al rispetto del prossimo per non generare comportamenti violenti. (Giovanna Acierno)