E’ fenomeno di stimolante interesse politico ed economico per la “lettura” della realtà sociale, quello della formazione della proprietà fondiaria nel territorio dell’attuale Unione intercomunale del Baianese e dell’Alto Clanio; fenomeno che prende le mosse con la legislazione post-unitaria del 1862, consolidandosi grazie anche alle successive integrazioni normative a cavallo dell’800 e del ‘900, per proiettarsi fino ai nostri giorni. E’ lo scenario, il cui fulcro è costituito dal compendio dei cospicui patrimoni terrieri, oltre che di “case e palazzi”, i cui titoli di proprietà erano in capo alle Chiese locali e alle Congregazioni religiose, per lo più di Napoli e Cardito, e alle amministrazioni comunali. Era il compendio, con cui si identificava la ricchezza materiale dell’area, considerata la realtà sociale, ancorata all’attività agricola in larga prevalenza, in un contesto relativamente arcaico, soprattutto quello del secolo ‘800, come lo era per l’intero Sud.
Su questo scenario si focalizzeranno i riflettori della conversazione, che sarà sviluppata domenica- 7 febbraio alle ore 10,30- dal professore Angelo Perna, docente di Economia negli Istituti statali d’istruzione superiore, e dall’avvocato Antonio Masucci, che coniugano gli impegni professionali con quel gusto e quella profonda e appassionata ricerca documentale che li rende autorevoli cultori e divulgatori della storia sociale del territorio. Un percorso, di cui è basilare il capitolo dei livelli censuari, in virtù dei quali si frammentavano i compendi patrimoniali di Chiese, Congregazioni e amministrazioni comunali, per conferirne la gestione a “terzi”; conferimento, che permetteva, in ogni caso, di far conservare i titoli di proprietà dei compendi frammentariamente originari titolari. Un meccanismo- si comprenderà bene- su cui si esercitava una partita determinate su carattere “politico” per l’esercizio del potere reale sul territorio; ch’era direttamente proporzionale soprattutto con il valore di rendita procurato dai possessi terrieri, di cui si aveva la disponibilità. Una partita, i cui attori erano non soltanto il folto clero e le “persone di chiesa”, ma anche in forme capillari notai,avvocati e medici, la cui consistenza non superava la soglia di qualche decina di soggetti, oltre che amministratori municipali e loro manutengoli.
Nell’agenda de “L’Incontro”, intanto, si inserisce un altro appuntamento di rilievo. Il sodalizio di via Luigi Napolitano ospiterà il dottor Mario Bianchino, sindaco di Montoro, la Città della Valle dell’Irno costituitasi con la fusione tra le municipalità di Montoro Inferiore e Montoro Superiore. Un progetto politico ed amministrativo compiuto, in linea con la legislazione regionale della Campania, con la Riforma-Delrio e con gli indirizzi comunitari europei. Il sindaco Bianchino , ch’è stato segretario generale del Comune della Provincia di Avellino, laureato in Economia e Commercio all’Ateneo federiciano, è giornalista pubblicista ed autore di importanti saggi in materia amministrativa e di contabilità degli Enti locali.
L’appuntamento nei locali de L’Incontro è fissato per domenica 21 febbraio alle ore 10,30.