I loro romanzi “distacchi” e “in nome dell’onnipotente, uno e trino” sarannno al centro del focus in agenda nei locali del sodalizio di via Napolitano
di Gianni Amodeo
E’ nata a Spoleto, ma è vissuta da sempre a Cicciano, dove le radici familiari sono di lunghe generazioni ed attualmente vive e lavora a Segrate, a Milano. Docente di Materie letterarie, Annalisa Alfano, è una giovane madre con una grande passione per la scrittura. Una passione, che si è tradotta già in due significativi e interessanti romanzi di genere storico, a cui sono stati tributati importanti riscontri e consensi di lettori e critica: “I figli dell’Aquila” e “In viaggio verso la libertà”.
Il primo è ambientato nel XII secolo con nucleo narrativo incentrato su Bonaventura Vacalebre, giovane giullare di origine occitanica, al servizio di quel Federico II ch’è figura di straordinario valore e identificata con l’appellativo di Stupor mundi, per il modo e la visione che ebbe nell’aprire orizzonti di ampia prospettiva per la civiltà della conoscenza con la costruzione dei ponti di collegamento tra la cultura dell’Europa mediterranea e la splendida cultura matematico-scientifica e filosofica del Mondo arabo. Il secondo romanzo è calibrato sulla vigorosa e perspicace personalità di Antonio De Sanctis, medico, che coniuga l’attività professionale al servizio soprattutto dei più deboli con le idealità della laicità repubblicana e democratica, ispirate dal pensiero e dall’azione di Giuseppe Mazzini. E siamo nel contesto dei Risorgimento nazionale, i cui primordi sono fissati dall’attività della Carboneria, con i Moti liberali del ’20– con epicentro Nola– di cui furono intrepidi artefici Morelli, Silvati e il radicale Minichini. E nella narrazione campeggia la personalità di Giuseppe Mazzini, morente a Pisa, dove è giunto dall’ospitale e liberale Inghilterra – in cui era vissuto da esule per decisione dello Stato unitario- con le generalità di George Brown, mentre il progetto d’Unità nazionale si era compiuto, assumendo strutture e fisionomie diverse da quelle repubblicane e democratiche, propugnate dal “politico dell’utopia”, come il fondatore della “Giovane Italia” fu definito da Guido Dorso.
Dal genere storico, Annalisa Alfano è approdata al genere del racconto d’introspezione psicologica. Una scelta calata nella nitida e lineare scrittura, di “Distacchi”, romanzo pubblicato da Augh edizioni per la collana Frecce; scrittura, che è congeniale alla sua cifra stilistica ed espressiva, diventata più pregnante per l’intensità lessicale. E nell’ambito del genere storico si colloca “In nome dell’Onnipotente, Uno e Trino”, il romanzo fresco di stampa, pubblicato da “ILMIOLIBRO”.
E’ il romanzo, che Antonio Caccavale fa rivivere aspetti rilevanti della storia pre-unitaria, tra il dicembre del 1859 e luglio del 1860, sulla scia degli eventi rivoluzionari del 1848, i cui scenari ebbero dimensione europea, oltre che interna ai microcosmi degli Stati italiani. Un percorso narrativo che si sofferma sui plebisciti della primavera del 1860 in Emilia-Romagna e in Toscana; plebisciti d’annessione allo Stato sardo-piemontese, in funzione della proclamazione dello Stato unitario, con la forma di monarchia costituzionale, ancorato all’ordinamento configurato dallo Statuto albertino. E con i plebisciti e le loro “strane” modalità, l’obiettivo di Caccavale è fissato sull’Atto sovrano, con cui Francesco II tenta –vanamente- di “salvare” il trono e la dinastia borbonica. E’ l’Atto che reca la sigla “In nome dell’Onnipotente, Uno e Trino”; sigla identificativa dei monarchi assoluti il cui potere deriva direttamente dalla volontà …. divina, la cui onnipotenza è illimitata e concentrata soltanto nel volere del monarca e degli accoliti di Corte.
Su questo sfondo lo scrittore colloca la vicenda di Costanzo Majo, brigante astuto e violento, ch’è alla guida di un sodalizio criminale artefice di scorrerie nell’Agro nolano e nella Valle Caudina; vicenda, a cui fa contrappunto quella della bella e incantevole Matilde. La trama del romanzo si dipana attraverso i territori dell’Agro e della Valle caudina, con addentellati a Castellammare di Stabia e Avella.
Annalisa Alfano e Antonio Caccavale saranno ospiti del Circolo L’Incontro, domenica 29 maggio alle ore 10,30, per conversare dei temi focalizzati nei loro romanzi, dei cui brani essenziali la lettura sarà curata da Marialaura e Rosalinda Conte.