di Antonio Vecchione
Il complesso di Fontana Vecchia, fabbricato e chiesa, è di proprietà della famiglia Tulino. Mi risulta che la famiglia abbia sempre manifestato l’intenzione di vendere il bene. Personalmente ne ho esperienza diretta, anche se risale a circa dieci anni fa. All’epoca, sollecitati da don Silvino Foglia, un discreto gruppo di amici avvertì l’urgenza di capire che cosa si poteva fare per la salvaguardia di Fontana Vecchia. Organizzammo anche una piacevolissima visita di gruppo, nel corso della quale don Silvino ci intrattenne, alla sua maniera, con storie documentate e puntuali, intrise di passione e di emozioni. Le parole e i ricordi di don Silvino ci proiettarono in un’epoca felice, facendoci rivivere la storia di Fontana Vecchia, che aveva influenzato e caratterizzato i costumi di vita dei baianesi per decenni: poi alzando lo sguardo allo scenario circostante si percepiva il serio rischio di una cancellazione definitiva. Stridente la triste differenza tra lo splendore e la vivacità dei racconti di Don Silvino e lo stato di abbandono e di insicurezza del fabbricato e della Chiesa: un luogo dell’anima trascurato e dimenticato. Che fare per riportare a centro dell’attenzione Fontana Vecchia? Fu la domanda che ci ponemmo da semplici cittadini. Per fortuna una notizia ci aprì il cuore alla speranza: trattative di vendita del bene alla Comunità Montana (o al comune di Baiano) erano bene avviate. Ci attivammo per chiederne conferma al sig. Stefano Tulino, proprietario, di cui serbo sempre un positivo ricordo. Aveva un carattere aperto, solare, sempre sorridente e con la battuta pronta, capace di rapportarsi agli altri con serenità e rispetto. Fu ben lieto di incontrarci e ci raccontò di aver offerto la proprietà di Fontana Vecchia sia alla CM, presieduta all’epoca da Franco Vittoria, che al sindaco di Baiano, Enzo Cavaccini. Dichiarò anche che teneva molto a cedere a uno dei due Enti anche nel rispetto del significato simbolico del sito e della sua importanza per la storia e la memoria dei baianesi. Per questo motivo, aggiunse, aveva moderato le sue richieste, giudicate assolutamente alla portata dei due Enti. Franco Vittoria ci confermò la volontà dell’Ente a comprare la proprietà anche in prospettiva di un lungimirante progetto di valorizzazione dell’intera area. Ne fummo felici e sperammo di poter celebrare in breve tempo la notizia dell’avvenuto acquisto. Purtroppo la storia ha avuto un diverso corso e ne stiamo ancora parlando.
Tornando all’attualità, io non saprei esprimere giudizi sull’allarme diffuso in rete per un presunto progetto di abbattimento. Alla luce di un ragionamento dettato dal buon senso, una tale ipotesi mi appare difficile da realizzarsi. L’attaccamento della comunità alle sue radici è saldo e sempre presente e l’amministrazione non può essere insensibile. Comincio col dire che il sindaco, Enrico Montanaro, ha sempre dimostrato una particolare attenzione per storia e tradizione baianese e non permetterebbe, per quanto in suo potere, la sciagurata decisione dell’abbattimento. So che intende acquistare il bene e certamente sarà in contatto con la famiglia Tulino. Sarebbe utile, per quanto possibile, informare i cittadini. Aggiungo poi che, pur non essendo esperto della materia, ritengo che sia coinvolta anche la Sovrintendenza, che certamente ne impedirebbe l’abbattimento. Predisponiamoci, dunque, a un esito positivo della vicenda.