La linearità della traduzione e l’essenziale corredo di note rendono originale l’edizione ridotta del romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra, tra i maggiori scrittori dell’universalità della letteratura e interessante testimone del Siecle d’or.
di Gianni Amodeo
E’ articolato l’itinerario che Antonio Caccavale, ha compiuto nel Pianeta–Scuola, da docente di Materie letterarie, prima, nei Corsi d’Istruzione e formazione del Ministero degli Esteri nei presidi del Circondario di Losanna, con frequenza che permette a ragazze e ragazzi di acquisire la titolarità del diploma di licenza di Scuola media inferiore, valevole in Svizzera come in Italia, e poi negli Istituti statali in Lombardia, con successivo approdo in durata pluridecennale nell’ Ipsar Carmine Russo, a Cicciano, chiudendo il cerchio con il meritato … pensionamento, ancorché relativo, considerati gli impegni sociali che assolve nella prediletta Tufino, del cui Consiglio comunale ha fatto attiva parte anni fa. E’ un itinerario di significative e variegate esperienze, compiuto con amorevole dedizione e fervida professionalità, senza, tuttavia, separarsi mai dalla passione per la scrittura nutrita di senso storico e civico, con particolare attenzione e “ascolto” verso le istanze e le idealità dei ceti popolani e umili delle comunità dei territori nostrani.
Un approccio, di cui sono lucide rappresentazioni ed eloquenti testimonianze, le agili monografie composte , sulle migrazioni verso l’ Eldorado d’ Oltre Oceano, con puntuali schede statistiche e ricchezza di dettagli informativi incentrati su persone e nuclei famigliari e sulle loro aspirazioni di vita migliore tutte riposte nelle opportunità e prospettive del Nuovo mondo; un filo narrativo che Antonio Caccavale dipana nelle pagine di Partirono da Visciano e sbarcarono ad Ellis Island. 1892–1924 e Me ne voglio i’ alla Merica. I camposanesi che sbarcarono ad Ellis Island. 1892–1924, facendo riscoprire non solo i legami conservati con la terra natia dagli emigrati e dalle loro famiglie, ma anche quelli osservati e tesoreggiati dalle seconde generazioni italo-americane integrate negli States con l’esercizio dei diritti di cittadinanza e diventate del tutto americane per nascita, combinando ius soli e ius sanguinis, sia in rapporto con la prima ondata che interessò tante regioni del Sud e del Centro-Nord, proprio a cavallo dell’ 800 e del ‘900, sia per l’ondata migratoria dal Bel Paese e dal suo Sud che caratterizzò il Secondo dopo–guerra mondiale.
Due monografie di svelta scrittura, quelle di Antonio Caccavale, la cui dimensione di significato si dilata nella complessità della microstoria locale, così come s’incontra nella trama di Nel nome dell’Onnipotente, Uno e Trino, romanzo ispirato da vicende variamente connesse con il complesso fenomeno del brigantaggio anti-unitario e anti-sabaudo, sul filo delle sue intricate ambiguità sia politiche e para–politiche che di stretta criminalità predatoria, in cui gioca un ruolo tutt’altro che secondario il clero, con ambientazione tra la Valle caudina, i Monti Avella, Nola e Castellammare di Stabia. Un romanzo che dall’ Osservatorio nostrano fa “leggere” frammenti di storia post-risorgimentale, correndo in parallelo con il recente romanzo Il paese di don Riffò, ch’è l’identikit sociale e politico di uno dei tanti Comuni del Sud – di piccola e media grandezza- nell’Italia dello Stato repubblicano e democratico. E’ l’identikit, che fa risaltare trasformismi di ogni genere e tante deteriori forme di clientele e favoritismi, con cui la democrazia … è resa traditrice di se stessa, diventando altra da sé, in funzione di furbeschi giochi elettoralistici, con cui i ras del potere -ieri come oggi- sono sempre eguali a se stessi, per l’uso della violenza e dell’arbitrio, in grado di far eludere leggi e legalità, calpestando ed irridendo la giustizia. Di questa deriva che lacera la libertà e i valori della democrazia, è alfiere e simbolo Don Riffò, che incarna prepotenza e cinica arroganza, ma soprattutto pratica l’arraffa- arraffa con arricchimenti spropositati per sé, parenti ed amici, con e … grazie alla politica che privilegia speculazioni e interessi particolaristici
Ora Antonio Caccavale propone un’importante opera, con la ben curata edizione ridotta del Don Chisciotte della Mancha, l’arioso e picaresco romanzo capolavoro di Miguel de Cervantes Saavedra; un progetto, che sul piano editoriale ha realizzato traducendo personalmente in lingua italiana il testo del grande scrittore spagnolo, che s’affianca alle Grandi voci della Letteratura universale, da Dante a Shakespeare, da Leopardi a Hugo e Tolstoi, tanto per fare necessaria menzione di autori, nelle cui opere la Letterarietà è valore assoluto che travalica i tempi e parla alle coscienze, alle menti e ai senti–menti di donne e uomini di ogni epoca. E sono citazioni da focalizzare al meglio possibile delle conoscenze, giusto per inquadrare il significato dell’opera condotta da Caccavale.
Per la presentazione del Don Chisciotte versione ridotta e … gradevole, Antonio Caccavale sarà ospite de L’Incontro il 31 ottobre, o nei locali del sodalizio di via Luigi Napolitano o, condizioni climatiche permettendo, nella Villa comunale, nel rispetto, ovviamente, delle prescrizioni di sicurezza personale e interpersonale anti–virus. E’ il capitolo-presentazione di profilo storico-letterario e socio-politico che fa da viatico ad altre interessanti iniziative in agenda nel programma delle attività de L’Incontro, a novembre e dicembre.