Il sodalizio costituito trenta anni fa punta a concorrere alla valorizzazione della festa, che simboleggia il folklore del territorio. Le integrazioni e le modifiche dello statuto sociale alla luce della “carta comunale” che promuove e disciplina il culto arboreo.
Alla scadenza di mandato, rinnovate le cariche dirigenziali dell’Associazione Maio Santo Stefano, che dalla metà degli anni ’80 in poi è attivamente impegnata nel dare lustro ad uno dei più significativi culti arborei, con cui si connotano la Campania e il Sud, retaggio della civiltà contadina ormai sfaldata e, per la specifica peculiarità territoriale, della silvicoltura, che per tanti secoli è stata fonte di vita economica e produttiva per le comunità pedemontane della cerchia dei Monti Avella e del Monte Arciano.
Con decisione unanime, il Consiglio direttivo – eletto con il voto dei soci regolarmente tesserati per l’anno in corso- ha conferito la presidenza del sodalizio a Stefano Guerriero, la vice-presidenza a Stefano Napolitano, mentre le funzioni di segretario e di cassiere saranno svolte da Gennaro Casoria e Armando Peluso. A comporre il Consiglio direttivo sono Angelo Stefano De Laurentiis, Giuseppe Montella, Franco Ruggiero, Giovanni Amodeo, Giovanni Esposito, Enrico Stago.
Il percorso, che il sodalizio si propone di sviluppare è certamente quello della continuità da dare all’azione ch’è venuta svolgendo nell’arco di oltre trenta anni, facendo tesoro delle esperienze maturate, per ampliarne il raggio d’interesse e di prospettiva, saldando la tradizione del culto arboreo, di cui il Maio è simbolo e testimonianza, con le possibili integrazioni innovative, che ne arricchiscano la valenza attrattiva con iniziative, manifestazioni ed eventi – come da qualche anno si sta verificando con alcune sperimentazioni di rilievo – in grado di raccontare il territorio e le sue peculiarità.
Al di là delle linee di programma da tracciare, il sodalizio e il Consiglio direttivo sono chiamati, in via preliminare, ad adeguare, con modifiche e integrazioni, lo Statuto adottato trenta anni fa. Sono modifiche e integrazioni, che si rapportano alla “Carta del Maio” – il “disciplinare” di regolamentazione e promozione del culto arboreo- deliberata dalla civica amministrazione a dicembre del 2015, identificando Baiano come “La Città del Maio ”
E la “Carta”, la cui osservanza spetta alle funzioni d’indirizzo e controllo dell’amministrazione, affida la specifica responsabilità dell’organizzazione della Festa del 25 dicembre al Comitato, composto dai rappresentanti delle associazioni e gruppi di volontariato, che a vario titolo sono interessati e correlati alla manifestazione. Un cambio di passo, quello indicato dalla “ Carta “, tenendo presente che il ruolo riservato attualmente al Comitato è stato esercitato per l’organizzazione e la coordinazione – fino all’edizione del 2014, mentre quella del 2015 è stato svolto da un Comitato provvisorio- dall’ l’Associazione Maio Santo Stefano, ai sensi del proprio Statuto; una funzione, che non è riconosciuta più al sodalizio presieduto da Stefano Guerriero. Di qui scaturiscono le ragioni della ri-scrittura del suo Statuto, a fronte del valore istituzionale della “Carta del Maio”. Un passaggio, che l’Associazione si appresta a fare in tempi brevi, con la convocazione dell’assemblea dei soci, per attivare il cantiere della propria programmazione, di cui un momento centrale sarà l’omaggio da rendere al ventennale della sua costituzione, con la formalizzazione ufficiale del relativo Statuto, risalente al primo novembre del ’96