Nell’ambito delle iniziative programmate per sensibilizzare gli alunni al rispetto delle norme che regolano il corretto vivere civile come istituzione scolastica abbiamo organizzato un interessante incontro-confronto su una tematica di stringente attualità soprattutto fra gli alunni che frequentano la scuola secondaria di primo grado. Con l’obiettivo di favorire la crescita delle future generazioni e per rinsaldare in loro i principi della legalità, dell’onestà e dell’altruismo, l’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Baiano (AV) ha promosso il convegno sulla scottante e sempre attuale tematica del bullismo scolastico. Il convegno, tenutosi nell’auditorium della scuola “ G.Parini”, è stato introdotto dal dirigente scolastico Felice Colucci che ha ringraziato i relatori presenti al tavolo. ed ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa che rientra nell’ambito delle attività programmate per sensibilizzare gli studenti sulla prevenzione di ogni forma di violenza. Subito dopo ha preso la parola il Prof. Franco Di Cecilia, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Cillo Palermo” di Gesualdo (AV) il quale ha relazionato in modo dettagliato ed esauriente sul fenomeno del bullismo che si manifesta in modo preponderante negli ambienti scolastici. Ha spiegato dettagliatamente quali sono i connotati degli attori che prendono parte a tale fenomeno. Ha precisato che solitamente la vittima è una persona remissiva con una scarsa autostima che spesso reagisce agli insulti isolandosi e chiudendosi in sé stesso.. Tale comportamento può avere come conseguenza stati depressivi ed autolesionistici che potrebbero culminare anche in gesti estremi .Il bullo, invece, è una persona che cerca di affermare la sua personalità con soprusi ,sopraffazioni e violenze sia fisiche che verbali sulla vittima designata. Vuole così apparire forte, ma in realtà è proprio colui che ha maggiormente bisogno di aiuto perché, se non aiutato in tempo con strategie adeguate si rischia una deriva verso atteggiamenti sempre più delinquenziali. . La prevenzione al bullismo è possibile, conclude il prof.Di Cecilia , creando un clima positivo all’interno della classe, facendo informazione, sperimentando la vita democratica all’interno delle aule, facendo esercizi di cooperative learning, attraverso atteggiamenti autorevoli ma non autoritari da parte dei docenti.
Successivamente ha preso la parola il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Baiano Capitano Giuseppe Ianniello il quale si è soffermato sugli aspetti legali e sulle conseguenze penali legate al fenomeno del bullismo. Ha spiegato in modo chiaro ed esauriente quali possono essere i reati che si configurano quando si perpetrano atti di bullismo: si va dalle molestie, alle lesioni, alle minacce, alle percosse, alla diffamazione. Sono tutti reati di natura penale che comportano l’iscrizione nel casellario giudiziario che potrebbero pregiudicare il futuro inserimento nel mondo del lavoro. Per evitare tali conseguenze è indispensabile fare prevenzione, dialogare, cercare il più possibile di uscire dalla spirale di paura e di silenzio. Un altro aspetto molto importante del fenomeno è la violenza perpetrata attraverso i mezzi informatici, il cosiddetto cyberbullismo. E’ ormai noto a tutti che ogni informazione, foto o video che vene pubblicato in rete, dall’istante in cui si clicca il tasto di invio, non è più controllabile, non è più eliminabile da internet, con conseguenze ,a volte, anche di notevole gravità
Il Capitano ha concluso il suo intervento ricollegandosi a quanto già anticipato dal Prof. Di Cecilia sottolineando ancora una volta l’importanza della prevenzione e soprattutto dell’apertura e del dialogo sia da parte delle vittime, sia ancor più da parte delle platee spettatrici che attraverso i loro silenzi omertosi sono corree dei bulli.
Terminate le relazioni , è stato dato ampio spazio alle domande di alunni e docenti che hanno ancor più reso interessante proficuo l’incontro in quanto i relatori hanno avuto la possibilità di chiarire alcuni aspetti connessi con la tematica come l’importanza dei centri di ascolto presenti sul territorio o del telefono azzurro a cui è possibile rivolgersi sempre quando si è vittime di violenze.