Ore di sconforto per i parenti e gli amici degli otto operai che hanno trovato sventura al rientro dal lavoro, intorno alle ore 18:00, allo svicolo di Baiano. La notizia della morte di quattro su otto degli occupati del Minivan Volkswagen ha messo angoscia sui familiari degli occupanti che fino a tardi non sapevano chi degli otto operai fossero morti, anche perché è stato difficile e caotico risalire alla identità. Dai primissimi dati riguardanti il numero dei feriti e dei deceduti, spuntano le successive indiscrezioni: a perdere la vita, il quarantacinquenne di Acerra Pasquale D’Amore, conosciutissimo non solo nel napoletano ma anche nel casertano. D’Amore difatti, abitava presso Gaudello, località sita tra Acerra e Cancello Scalo. E ancora Giovanni Ruggiero, 44 anni, di San Felice a Cancello; Antonio D’Auria, 49 di Melito. L’identità della quarta vittima non è ancora stata diffusa.
La polizia stradale così ha ricostruito la dinamica dell’incidente: il pullmino viaggiava quasi sicuramente a velocità sostenuta sulla A16 Napoli-Bari. La decisione di imboccare lo svincolo di Baiano (Avellino) è arrivata all’ultimo momento: il monovolume non riusciva a seguire la strada. Si schianta contro la cuspide che divide la corsia dell’autostrada dallo svincolo; lo abbatte, colpisce la barriera di protezione, tira giù finanche il cartello delle indicazioni stradali e vola via per alcune decine di metri, giù in una piccola scarpata.
La scena è drammatica: il monovolume è semidistrutto, irriconoscibile, con i sedili e i pezzi sparsi tutti intorno. Sette operai sono dentro l’abitacolo; uno è fuori.
Quattro operai, tutti fra i 34 e i 44 anni, muoiono all’istante; uno viene soccorso con l’elicottero e portato al Carderelli di Napoli in condizioni gravissime. In serata la Questura di Avellino diffonde la notizia che è deceduto; poco più di un’ora dopo, sempre dalla stessa Questura, arriva la rettifica: l’operaio è gravissimo, ma non è morto. Degli altri tre, due vengono soccorsi e trasportati all’ospedale di Nola (Napoli); l’altro, un uomo di nazionalità rumena, viene ricoverato nell’ospedale di Avellino.
Per estrarre i corpi dalle lamiere ridotte a un groviglio inestricabile, i Vigili del fuoco sono costretti a scoperchiare il monovolume. Lo svincolo viene chiuso per alcune ore per consentire le operazioni di recupero delle salme, che sono state complicate e difficili.