La conoscenza e i comportamenti correlati formano un rapporto di inscindibile corrispondenza. Una connessione, la cui osservanza costituisce l’elemento di base, che rende concreti e vissuti nella quotidianità i percorsi dell’educazione alla salute. E’ un principio di buon senso comune, a cui ha fatto riferimento il dottor Alfonso Bianco, medico-chirurgo con pluri-decennale esperienza professionale, maturata al “Monaldi” di Napoli, nell’introdurre la conversazione-relazione sui valori dell’educazione alla salute e sui molteplici aspetti delle criticità, con cui si connota l’età prostatica, coincidente con il climaterio maschile; conversazione-relazione, sviluppata nei locali de “L’ Incontro”, con la partecipazione di un attento uditorio.
Dalla premessa di metodo derivava il filone d’analisi e riflessione, focalizzato con linearità di linguaggio e chiarezza esplicativa, per evidenziare che le finalità dell’ Educazione alla salute, convergono nella promozione di tutte quelle condizioni, che favoriscono ed assicurano lo stato di benessere fisico, nel quadro delle coordinate dell’ Organizzazione mondiale della sanità. In realtà, il benessere fisico costituisce uno stato, che si determina e conserva solo nell’interazione con altri fattori di positiva valenza, primo tra tutti, quello che si rapporta sia alla qualità complessiva della vita sia alla qualità dell’ambiente e del contesto naturalistico, in cui si vive. Come per dire che le componenti degli stili di vita personale hanno un ruolo significativo e di primaria rilevanza, ma vanno inseriti in un contesto adeguato, per non essere “penalizzate”. E’ la prospettiva, che si disegna, ovviamente, anche con l’inversione dei termini, dal piano personale e privato, al piano del bene comune generale, inteso quale eco-sistema, e dell’utilità sociale sul versante dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi.
L’interazione, che è il lievito della qualità del vivere- sottolineava Bianco– costituisce un obiettivo complesso da raggiungere e praticare. L’equilibrio, che si consegue con lo stile di vita personale, secondo la normalità della corretta e buona alimentazione, il rispetto delle regole d’igiene e via seguendo, è il presupposto necessario del benessere, la cui soglia di pienezza si consegue , se si integra con lo stato d’equilibrio del mondo esterno. Troppo spesso accade, invece, che il mondo esterno sia gravemente squilibrato per le alterazioni e contaminazioni, immesse nelle matrici ambientali – aria, acqua e suolo- con la diretta responsabilità dell’uomo nella sua singolarità di comportamento e della società. Si determina così lo scenario, in cui le forze dello squilibrio del mondo esterno non solo risultano preponderanti, ma anche di tale aggressività, da depotenziare le possibilità d’equilibrio di vita delle persone, quale fattore di benessere fisico. E’ la lotta impari, che deprime e ridimensiona, se non annulla la ricerca della buona qualità di vita dei singoli.
Altro passaggio delle riflessioni di Bianco era incentrato sui tracciati della profilassi, che si articola su tre piani, quello della prevenzione al malessere dello stato di salute, quello della terapia per le criticità determinate da malattie e situazioni di disagio, indotte dal malessere fisico e debellabili in larga misura con le varie modalità, di cui dispone la medicina, e quello del “mantenimento” curativo delle condizioni in vita, a fronte di patologie, diventate irreversibili e non debellabili.
Sull’età prostatica, la cui genesi può avere un lungo e lento decorso anche a cominciare dall’età adolescenziale e giovanile, per toccare l’acme della diffusa “normalità” nell’età adulta, il dottor Alfonso Bianco sviluppava un’analisi approfondita. E dava risalto al rapporto tra la maggiore o minore portata delle criticità con gli stili di vita, dando risalto all’importanza della prevenzione, con il supporto dei controlli medici; controlli, che non siano soltanto basati sulle risultanze delle schede diagnostiche, ma anche rapportate con visite mediche dirette ed esaustive. E sotto la lente d’ingrandimento, Bianco poneva la casistica delle patologie prostatiche, sia quelle benigne, sia quelle tumorali o che evolvono negli stadi tumorali. Le possibilità di reale contrasto e contenimento sono strettamente riferite alla prevenzione, che permette congrui accertamenti, con adeguate terapie o interventi chirurgici.
Il sigillo del filone discorsivo svolto era fissato da Bianco nel rapporto che l’uomo è chiamato a realizzare tra lo stato di benessere fisico, sul versante della salute, e quello del benessere dello spirito, inteso nella varietà delle sue componenti, da quella strettamente psichica a quella della fede religiosa. Seguivano in serie le domande degli ascoltatori, a cui Bianco forniva puntuali risposte ed esaurienti chiarificazioni.Un eccellente opportunità informativa e di conoscenza.
L’appuntamento con Bianco rientranell’agendadel programma “Per conoscere”,cheilsodalizio di via Luigi Napolitano vienesvolgendo nei distinti ambiti dei saperi e segue quello sulle macroscopiche criticità- generate dalla diabesità, fenomenocaratterizzantelasocietàdeiconsumi- ed analizzato dal medico Stefano Masi. Un percorso, che proseguirà, dopo la pausa dei mesi estivi.