Un simbolo ricco di fede e povero di folklore.
La Festa del Maio non ci sarà. Non sarebbe potuto essere diversamente. Le restrizioni dettate dall’emergenza Covid non permettono, nella maniera più assoluta, assembramenti o atti che ne possano creare la formazione. Data la situazione del tutto anomala, che ha stravolto la nostra quotidianità, i nostri usi e i nostri costumi, il Comitato Maio sin da Ottobre si è riunito, con tutte le precauzioni necessarie, per cercare una soluzione in grado di attutire l’impatto che inevitabilmente l’emergenza sanitaria avrebbe avuto sul nostro evento principale: la Festa del Maio. Una decisione non semplice, soprattutto perché il Maio rappresenta per i baianesi un sentimento intimo e come tale viene vissuto da tutta la popolazione.,Sin dai primi incontri il Comitato Maio si è posto l’obiettivo del come poter ugualmente offrire al nostro Santo Patrono il simbolo in cui tutta la comunità da sempre si identifica, consapevole che le limitazioni in atto ne avrebbero precluso la massiccia partecipazione popolare. Un’azione dettata da un pensiero comune: il Maio è un atto di fede a prescindere dalla partecipazione e dal folklore popolare che ne costituisce la splendida cornice. Partendo da questo presupposto si era pensato in un primo momento di indicare una piccola delegazione, in rappresentanza del popolo di Baiano, che avrebbe avuto il compito di tagliare l’albero e innalzarlo, come avviene da sempre nella nostra tradizione, davanti la chiesa di Santo Stefano. Una decisione, ben presto fatta naufragare dai recenti provvedimenti governativi in materia di Covid che hanno ulteriormente rafforzato le misure di distanziamento sociale. L’alternativa individuata e, soprattutto, concessa dai tempi contingenti è quella di affidare ad un’azienda boschiva locale, non il 25 Dicembre, il compito di porre davanti la Chiesa di Santo Stefano un simbolo di speranza in questo tempo sospeso. La deliberazione adottata in seno al Comitato Maio, di cui fanno parte i rappresentanti di tutte le associazioni che gravitano intorno alla Festa, è un tentativo di preservare e dare continuità a quella che è la natura della tradizione: offrire un dono al Santo Patrono in segno di gratitudine e di speranza. Tutto questo in linea con quanto già deciso per le “messe ‘e notte”, dove il rito religioso è stato preservato nonostante l’impossibilità di effettuare la parte
folkloristica. Siamo consapevoli che questa decisione, nonostante sia stata appoggiata dalla maggioranza delle associazioni chiamate in causa, darà sfogo ad ampi dibattiti che speriamo vivamente possano essere esclusivamente costruttivi per il futuro della nostra festa. Ci sarà chi si sentirà deturpato di qualcosa e lo comprendiamo a pieno. Quando le decisioni interessano un bene che riguarda da vicino tutta la popolazione è impossibile ed impensabile poter raccordare tutti sotto un unico pensiero. La situazione generatasi a causa del Covid non ci ha permesso, sicuramente, di dedicare a questo tema il tempo che avrebbe meritato, ma vi assicuriamo che abbiamo cercato di fare del nostro meglio e soprattutto abbiamo contribuito a dare un peso specifico al Comitato Maio che rappresenta ad oggi l’organo che si assume, insieme all’amministrazione comunale, tutte le responsabilità in merito al coordinamento della Festa Del Maio. Sarà, quindi, un simbolo semplice come il Natale di quest’anno, ricco di fede ma allo stesso tempo povero di folklore. Un Natale che ci ha privato del nostro senso di comunità ma che ci deve far riflettere in maniera costruttiva sul senso di appartenenza e sulle nostre radici. Infine, cogliamo l’occasione per augurare un Sereno Natale a tutti i baianesi, affinché riscoprano la bellezza dell’intimità familiare. In particolar modo a tutte le famiglie che quest’anno hanno dovuto combattere contro questo nuovo nemico che lascerà un segno indelebile nelle nostre vite.