BAIANO. GINA CONTE: “Dopo due anni di consigli comunali”

BAIANO. GINA CONTE: Dopo due anni di consigli comunali

“E’ sempre interessante capire come gli amministratori locali si approcciano ai bilanci comunali che, per la loro virtualità, rappresentano l’aspetto più simbolico della distanza tra il far tornare i conti e la realtà della quotidianità. La virtuosità di un’ amministrazione pubblica, la si evince dalla capacità politica di indirizzare le funzioni degli uffici, verso un’ autonomia di gestione, che partendo dal risanamento del bilancio, arrivi alla determinazione di un avanzo che permetta di programmare, anche se a piccoli passi, il miglioramento dei servizi già esistenti e la ideazione di altri, che soddisfino le nuove esigenze della comunità. Quale credito possiamo dare ad una politica che concepisce, come merito, le opere pubbliche solo in funzione di contributi regionali o statali o ancor più con l’accensione di mutui che, tra capitali ed interessi, finiscono solo per impoverire le casse pubbliche? Tutti i numeri a tal riguardo del Comune di Baiano sono pubblicati con i bilanci e, con un po’ di dimestichezza, si possono leggere cifre come circa 2.500.000,00€ di debito, escluso gli interessi. Annualmente vengono pagati con rate e,  per intenderci sui numeri, nel 2013 in totale di mutui si è pagato una somma di circa 250.000,00€ di cui circa 100.000,00€ solo di interessi. Certo che in base a tutti i soldi di mutui che si pagano,  verrebbe da dire: ma dove sono e che cambiamento hanno apportato al nostro territorio, gli effetti dei soldi spesi e su cui paghiamo e continueremo a pagare per gli anni futuri? Colpa di quella politica che  ricorre ai mutui per sostenere disavanzi di bilancio, opere pubbliche e quant’altro, poiché non sempre questa scelta si dimostra opportuna, specialmente se ne viene fatto un uso eccessivo. Attualmente un mutuo ha finanziato il pozzo per l’acqua in località Gesù e Maria e l’ascensore comunale e, a fronte di due rate annue, in totale di circa 12.000,00€, circa 6000,00€ sono di interessi che vanno a scalare per circa 20 anni, in relazione chiaramente al residuo di capitale restante, in totale circa 60.000,00€ solo di interessi! Di sicuro chi ci guadagna è la Cassa depositi e prestiti che poi, oltre al danno la beffa, li presta alle imprese per farle trasferire all’estero !!!( Vedi servizio molto interessante  di Report)  E’ come se in una famiglia, tra debiti e necessità di sopravvivenza, si riesca a fare qualcosa,  solo grazie all’intervento di un parente che, quando può, ci dà una mano con i suoi tempi e le sue regole! Con questo non si può certo  essere soddisfatti della capacità economica di un Ente, ma i politici esperti direbbero che questa è la politica e non vi sono alternative!? Ma questa è la consolazione di chi, incapace di una  visione alternativa della pubblica amministrazione,  si preoccupa solo di tappare i buchi non credendo  che, investire nelle risorse umane e materiali di un territorio per sanare e cercare di creare ricchezza, possa essere possibile. E’ così improbabile che un Ente pubblico, riesca nel giro di un anno, a programmare un bilancio in modo tale da potersi permettere le risorse per scavare un pozzo per l’acqua pubblica? E se poi per realizzare questo pozzo  ci è voluto circa un anno (termine dei lavori, a contratto, 30 giorni dalla consegna, ad oggi il pozzo non ancora svolge le sue funzioni e non è possibile sapere quando questo accadrà, ma questa è un’altra storia! ),  non valeva, forse, la pena tentare  una politica  virtuosa che permettesse una previsione di spesa a bilancio senza mutuo? Stiamo parlando di 120.000€, è poi tanto per un Comune una somma del genere? Sembra di si e  allora quale differenza passa tra il non aumentare le tasse e l’ incrementare il debito pubblico, non sono sempre i cittadini a pagare? E comunque, un mutuo già acceso e non utilizzato, non è detto che non possa essere restituito, sono sempre scelte politiche! Le domande nascono spontanee: è credibile una politica che si vanta di cambiamento quando non è capace di invertire  rotta? Siamo tutti contenti quando non aumentano le tasse, ma queste, con i tempi che corrono, sono argomentazioni pericolose da sostenere a lungo termine e a fronte di servizi la cui efficace ed efficienza lascia comunque a desiderare, sia sul piano organizzativo che di erogazione, e per servizi si intende controllo del territorio: fuochi illegali, parcheggi selvaggi, abbandono di rifiuti etc. tutto con ripercussioni sulla   salute pubblica;   servizi sociali relativi a svantaggi delle famiglie e dei giovani; strade pulite; velocità di interventi su richiesta dei cittadini; efficienza della polizia municipale e sicurezza delle strade; organizzazione di aree di sosta e di parcheggio; mappatura della rete idrica e analisi delle acque potabili e quant’altro; ma  in primis il famigerato PUC, senza il quale non si potrà mai fare una vera programmazione di sviluppo sociale ed economico del territorio. Nei consigli comunali la popolazione latita, sia quella politica che quella civile, come se a nessuno interessasse sapere come vengono gestiti gli interessi della comunità, poi si dice sotto “le pipparelle”, che si mal governa, che nessuno fa opposizione, dovendo intendersi anche sul significato di queste parole poiché, al di là delle legittime opinioni, la discussione di merito precluderebbe partecipazione, competenza e luoghi opportuni in cui discutere: sedi di partito, consigli comunali ed intercomunali, tavoli tecnici aperti alla pubblica partecipazione e tutte le iniziative culturali e politiche, atte ad informare e a formare una cittadinanza attiva;  il disinteresse al bene comune, è sempre un fatto negativo. Le carte, i regolamenti, le delibere, gli statuti e quant’altro, restano propositi inconsistenti, se non costituenti buona pratica e se non supportati dalla partecipazione e dall’azione di controllo di tutti. Queste le ragioni per cui, fino ad oggi, non ho mai votato a favore del bilancio comunale.”

Gina Conte