Per la Giornata della Memoria delle vittime della Shoa e del nazismo, la proiezione della “ Storia di una ladra di libri”, che si deve all’ottima regia di Brian Percival, seguita nei locali de L’Incontro da un pubblico attento ha suscitato motivi di riflessione e di analisi decisamente interessanti. L’iniziativa è stata proposta e curata dal Gruppo Fratres, che da oltre venti anni è impegnato nel volontariato civile per la promozione e per la pratica della donazione del sangue.
Una scelta di qualità e di spiccata sensibilità, quella della narrazione filmica di Percival, ispirata dal celebre romanzo di Zusak Markus ed intitolato “La bambina che salvava i libri”, come del resto è avvenuto per gli altri film proiettati nelle precedenti edizioni della Giornata della Memoria, promosse ed organizzate dal Gruppo, presieduto dalla professoressa Carmen Fiordellisi; una scelta, mirata sulle forti e marcate valenze comunicative e di “immediata presa”, con cui si connota l’espressività discorsiva della “Storia di una ladra di libri”. Un efficace e incisivo racconto per immagini e nitidi dialoghi, ambientato nella Germania del 1939 e di cui è protagonista Liessel, la bambina, che, tra mille peripezie e tanti stratagemmi, sfidando rischi e pericoli, riesce a sottrarre i libri, altrimenti destinati ai roghi, con cui i nazisti annientavano tutti i segni e le testimonianze della civiltà, nelle cui impronte erano i valori della civiltà occidentale, ancorati alle matrici ebraiche e cristiane. Erano i roghi, che dovevano cancellare la civiltà del passato, per costruire l’uomo…nuovo, con l’imprinting della purezza ariana.
Un film di spiccato significato simbolico, che afferma la straordinaria forza delle parole e dei libri, quando – e nella larghissima maggioranza dei casi non ne propongono neanche la minima caratura, nonostante i battage della pubblicità- hanno la capacità e la sostanza di nutrire lo spirito, la libertà del pensiero e dell’umano incivilimento. D’altra parte, non è affatto casuale che il profilo metaforico di quella vigorosa forza d’anima e di mente, qual è esclusiva e peculiare dei buoni libri, calibrati su idee e conoscenze, sia espresso ed interpretato da Liessel, la bambina-salvatrice-dei-libri per angtonomasia, rappresentativa del nuovo mondo che verrà, quando sarà dissolta la temperie della guerra e delle persecuzioni razziali…imposte e volute dall’ottundimento della ragione.
A far da prologo alla proiezione di “Storia di una ladra di libri”, la premiazione del Concorso grafico-pittorico, che annualmente il Gruppo Fratres, indice ed organizza per le Scuole primarie e medie del territorio, per dare impulso alla pratica delle donazioni di sangue. L’en plein dei migliori elaborati è stato assegnato all’Istituto comprensivo “Monsignor Pasquale Guerriero” di Avella, con quattro riconoscimenti premiali per Carmen Piccuicchi, Dominique D’Avella, Fabrizia Giannicola e Matteo Canonico. Quinto riconoscimento, per Claudio Postiglione della sezione distaccata della Scuola media di Sirignano, che afferisce all’Istituto comprensivo “Manzoni” di Mugnano del Cardinale.