Continuano le iniziative deliberate dal collegio dei docenti per offrire agli alunni opportunità di riflessione e di confronto su tematiche che esulano dalla stretta osservanza del curriculo scolastico. E’ un modo nuovo di interpretare la mission affidata alla scuola dall’autonomia scolastica, una modalità per fare della scuola un luogo di promozione e di produzione culturale .Nell’ambito di questa programmazione rientra l’incontro organizzato venerdì 24 Aprile, nell’auditorium della scuola secondaria di I grado di Baiano. Il dott. Alfonso Leo (medico-neurologo-psicanalista dell’ASL di Avellino ha tenuto una interessante relazione su tematiche attinenti la delicata fase di crescita delle giovani generazioni. “ I nuovi adolescenti e le generazioni Zeta” è stato l’argomento con cui come istituzione scolastica l’istituto comprensivi “Giovanni XXIII” ha inteso dare avvio ad una serie di appuntamenti che avranno come obiettivo quello di orientare i giovani scolari verso una più chiara comprensione di sè e del mondo che li circonda.
L’incontro, che ha interessato gli alunni delle classi terze, è stato introdotto dal dirigente scolastico Prof. Felice Colucci, il quale ha spiegato alla platea le motivazioni sottese all’iniziativa legate alle problematiche che quotidianamente il corpo docente è costretto ad affrontare per offrire ai ragazzi un aiuto prezioso per affrontare i dubbi ,le incertezze e le tante problematiche legate alla delicatissima fase di crescita che essi stanno attraversando. L’obiettivo di questi incontri è quello di aiutarli a prenderne coscienza ed ad affrontarli. Conoscere le componenti di una fase particolare quale quella dell’età adolescenziale è fondamentale per consentire, comprendere ed essere quindi in condizione di poter aiutare i ragazzi in una fascia di età così delicata.
Attraverso il coinvolgimento degli alunni, il dottor Leo ha trattato le tematiche più tematiche, partendo dal concetto di “Generazione Z” con il quale sono definiti gli adolescenti odierni: nativi digitali, che non hanno conosciuto il mondo prima della diffusione capillare del web e di tutti i dispositivi hi-tech che ne derivano e per i quali la vita digitale non è diversa da quella reale. In Italia gli “Z” sono circa 1 milione e mezzo, di loro si sa poco, ma alcuni tratti sono già evidenti: comunicano attraverso dispositivi digitali, sono spinti precocemente a fare da soli e faticano a riconoscere l’autorità e a conoscere se stessi.
Il dott. Leo, rifacendosi alle teorie dello psicoanalista francese Lacan, ha spiegato che il processo di identificazione, che inizia tra i 6 e i 18 mesi, definito “lo stadio dello specchio”, continua anche durante l’adolescenza attraverso un’immagine di sè in continuo cambiamento.
Altre tematiche affrontate sono state: l’inconscio, il desiderio di affermarsi, l’egocentrismo, la timidezza e le problematiche legate alla sfera sessuale.
La partecipazione degli alunni al dibattito è stata attiva e proficua. Il relatore ha saputo coinvolgere i ragazzi attraverso giochi, domande e pratici esempi di vita quotidiana e ha concluso l’incontro invitando gli alunni a coltivare il desiderio e la voglia di interagire con gli altri per uscire dagli stereotipi della “generazione Z”, avendo la certezza che qualunque cosa si dia per scontata tale non è.