Le dinamiche culturali, sociali e dell’economia produttiva del presente, ma soprattutto del futuro si rapportano sempre più ai linguaggi dell’informatica, che danno sostegno al dispiegarsi delle straordinarie e sofisticate funzioni della robotica e della cibernetica, in tutti i campi della civiltà materiale ed immateriale. Sono i linguaggi dell’intelligenza artificiale, che ampliano le potenzialità e le risorse dell’intelligenza umana, disegnando gli orizzonti della progressiva conoscenza. Sono i linguaggi, che ruotano intorno alla rivoluzione del silicio e del germanio, fiorita negli anni ’50 in terra nipponica, sulle sponde del Pacifico, l’Oceano che ormai primeggia nell’internazionalizzazione dei mercati, per “esplodere” nella Silicon Valley, in California,in virtù dell’ impulso del quel grande incubatore e diffusore di saperi scientifici qual è il Massachusettes institute tecnology, proseguendo e consolidandosi nell’Università di Nuova Delhi e nei Centri di sperimentazione di Bangalore, e nell’Università di Pechino, le anime delle super-economie d’India e Cina. Una rivoluzione pacifica, che è diventata globale . Un patrimonio in crescita costante, con cui le generazioni dei nativi digitali “familiarizzano” senza alcuna difficoltà e remora, proiettate come sono nella dimensione\visione dell’uomo cosmico.
E proprio i linguaggi del tutto nuovi della digitalizzazione e il sistema che rappresentano sono stati al centro del pubblico convegno, nell’ambito degli appuntamenti dell’agenda “Per conoscere”, che viene proponendo il Circolo socio-culturale “L’Incontro”. Di attualità stringente, la tematica da focalizzare, ” Le autostrade della comunicazione informatica, l’innovazione tecnologica e la competitività, la “banda larga” e lo sviluppo delle aree interne della Campania”. A svilupparne i profili nell’Aula consiliare del palazzo comunale, nel segno della chiarezza discorsiva e della linearità degli argomenti, Alessandro Fioretti, Gaetano Manfredi, Guido Trombetti e Carlo Melissa, con la coordinazione di Gianni Amodeo, presidente del sodalizio di via Luigi Napolitano. Una lucida “lezione” a più voci per circa due ore, seguita con interesse e attento silenzio dal folto pubblico, formato in gran parte da giovani.
Ad introdurre la tematica, Carlo Melissa, segretario generale del Dipartimento-Università della Cisl, che prospettava la buona dotazione delle infrastrutture materiali del territorio, costitutivo dell’Unione dei Comuni dell’Alto Clanio. Una condizione, che ne può determinare concrete opportunità di sviluppo sociale ed economico, se rapportata al potenziamento della comunicazione informatica e soprattutto alla congruità dei rapporti con il sistema universitario della Campania, il cui caposaldo è formato dalla Federico II.
Alessandro Fioretti, nel far riferimento agli Atti pubblicati da L’Incontro” nella ricorrenza del ventennale della sua fondazione, e connessi con la funzione dell’agricoltura, quale volano di crescita con la valorizzazione dell’olivicoltura e della noccioli coltura della bassa Irpinia, sottolineava il ruolo che le “autostrade dell’informatica” sono in grado di assolvere in questa prospettiva, soprattutto per le aree interne; prospettiva, che vale per le imprese e promuove le eccellenze dell’agro-alimentare con le correlate filiere enogastronomiche e della zootecnia, che la Campania vanta e che sono unanimemente riconosciute, in ambito locale, nazionale e globale. In particolare risalto, il docente della Federico II, poneva l’importanza della “Carta d’identità molecolare”, per la quale la Regione-Campania e le istituzioni scientifiche preposte hanno attivamente cooperato per la tutela delle eccellenze produttive di settore, valorizzando le imprese dell’economia produttiva e legale. E con il codice di tracciabilità, le imprese, che hanno sottoscritto il relativo protocollo vedono da tempo migliorare fatturati e profitti. Una garanzia per gli imprenditori e i consumatori, ch’è arma vincente contro le sofisticazioni dei “cibi” taroccati e le agro-mafie.
Sull’antitesi tra aree costiere, ad alta concentrazione di funzioni, con le collegate opportunità di attività produttive, ed aree interne con modeste e scarse funzioni socio-produttive, secondo lo schema duale delle “zone della polpa” e delle “zone dell’osso”, si soffermava Gaetano Manfredi, ordinario delle Scienze delle costruzioni e pro Rettore della Federico II. Una riflessione, per evidenziare che le distanze geografiche, un tempo relativamente ridimensionate- se c’erano- dalle infrastrutture fisiche, intese come strade e linee ferrate e via seguendo, nell’attualità sono annullate dalle infrastrutture immateriali dell’informatica. Ed è un ventaglio di opportunità – sottolineava Manfredi, nolano, che nel Baianese conta una larga schiera di amici e coetanei per comunanza di studi nelle scuole della città bruniana – che va utilizzato, dando spazio alla formazione tecnologica, a cominciare dalle scuole dell’obbligo, per l’approdo specialistico in ambito universitario.
Le conclusioni erano dettate da Guido Trombetti, nella doppia veste di uomo di cultura scientifica e di uomo delle istituzioni – è vice presidente della Regione, con delega per la ricerca ed è stato Rettore della Federico II, oltre che presidente della Conferenza nazionale degli Atenei italiani- con quattro nuclei di analisi posti sotto la lente d’ingrandimento. 1) La funzione propulsiva del sistema formativo dei sette Atenei della Campania, con la centralità della Federico II, per promuovere lo sviluppo dei territori. Una funzione propulsiva di ampio respiro e globalizzante, che prescinde dall’ambito localistico. Lo spirito di tutti gli Atenei è per se stesso universale. 2) Le autostrade dell’informatica costituiscono uno degli obiettivi strategici della Regione-Campania. E la “banda larga”, che entro il 2015 sarà servizio operativo per oltre il 90 % del territorio, in virtù degli investimenti dell’Unione europea, costituisce l’asse portante della programmazione in atto. Si concretizza un quadro di condizioni infrastrutturali, di cui potrà valersi il sistema delle piccole e medie imprese, per affrontare in termini di reale competitività le sfide dei mercati della globalizzazione. Un’operazione di valenza politica qualificata, di cui si fa carico, com’è giusto che sia, la Regione-Campania, quale articolazione dello Stato. E’ un’operazione, quella della “banda larga”, che riproduce il senso e la portata di quella ch’è stata la nazionalizzazione del servizio elettrico negli anni ’60. Il pubblico deve intervenire con investimenti e scelte politiche conseguenti, specie nei contesti in cui il privato non opera investimenti, perché non remunerativi. Rendere i contesti territoriali attrattivi per efficienza di funzioni e sicurezza, significa favorirne lo sviluppo. 3) Il Campus universitario di ricerca e sperimentazione tecnologica in costruzione a San Giovanni a Teduccio rappresenta un eccezionale valore aggiunto per il sistema universitario in generale e per quello federiciano in dettaglio, coinvolgendo in sinergia pubblico e privato. 4) E’ mistificante e falsa la retorica dei “cervelli in fuga”, per sottolineare il fenomeno dei giovani laureati, che si recano nei Paesi esteri per lavori, che siano coerenti con le loro aspirazioni. Il punto-chiave da fissare con le necessarie scelte di politica economica risiede nel determinare quelle condizioni, per le quali in Italia e nelle regioni del Mezzogiorno si determinino le condizioni sociali e produttive, per attrarre giovani laureati. Il bilanciamento in uscita e in entrata rientra nella circolazione delle opportunità, che permettono di migliorare gli ambiti delle professionalità e delle competenze.